Originariamente celebrata negli Stati Uniti d’America la festa di Halloween (nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre) è diventata, grazie alla globalizzazione, un fenomeno mondiale. Anche in Italia questa ricorrenza- che non ha nulla di cristiano, ma che ha forti accenti pagani e magici – sta prendendo sempre più piede tra bambini e ragazzi.
È tutto molto innocente. Almeno così sembra. Un gioco da bambini. Sono loro, infatti, ad interpretare gli “spiriti inquieti” che non trovano pace né all’inferno né in paradiso, e fanno visita alle famiglie, impugnando zucche trasformate in lanterne, per fare incetta di leccornìe: “trick or treat” è la parola d’ordine, ovvero “dolcetto o scherzetto”.
Già, perché all’eventuale (e improbabile) rifiuto corrisponderebbe una sorta di vendetta. O maledizione. Puerile fin che si vuole: ma certamente di cattivo gusto, in questo macabro “festival della morte”, di cui si è impadronito il mercato globale per celebrare fatturati… da “far risuscitare i morti”.
In realtà, la notte di Halloween non è solo un fenomeno culturale, una colonizzazione economica, una forma originale di divertimento… ma una versione edulcorata, quantunque non inoffensiva, di esoterismo.
L’inalazione progressiva, spesso impercettibile, dell’occultismo, dello spiritismo e perfino del satanismo… incartapecorisce l’interiorità dei ragazzi: quella parte, intendo, che sopravvive all’invadenza virtuale. Ecco: mi pare di non esagerare, poichè la questione riguarda le nuove generazioni. Ovvero, il nostro bene maggiore. E ci conviene grande attenzione.
Noi cristiani crediamo nell’effettiva possibilità di comunicare con i trapassati: ma non li evochiamo dall’oltretomba, come fossero fantasmi. Li amiamo, piuttosto, come viventi nel Dio Vivente: li aiutiamo con la preghiera ed invochiamo il loro aiuto nella nostra quotidiana fatica di vivere.
Provo molta pena per quei genitori che, non sapendo come decodificare il mistero del morire umano, trattengono i loro bambini dal partecipare alle esequie del nonno o della nonna defunti, convinti di scongiurare traumi nel delicato equilibrio psicologico dei loro figli. E che poi, con superficialità pari all’ignoranza, li espongono alla banalizzazione della morte prodotta dai rituali di Halloween.
No: noi non scherziamo né con i Morti nè con i Santi. È una cultura che non ci appartiene. E che ripudiamo categoricamente
Perciò cari genitori e educatori non festeggiate e non fate festeggiare HALLOWEEN, perché HALLOWEEN E’ UN OSANNA AL DIAVOLO
Penso che la società italiana stia perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona. Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidii. La festa di Halloween e’ una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non e’ piu’ peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo è diventato il dio di se stesso, esattamente ciò che vuole il demonio”.
Roccarainola (Na), 25/10/2018 Sac. Vincenzo RAGONE, parroco