Due euro e 40 centesimi per parcheggiare l’auto in ospedale per un’ora e 17 minuti. E’ questo il biglietto di benvenuto con cui il Moscati accoglie utenti e pazienti. Che dall’anno scorso sia attivo il parcheggio multipiano è cosa nota, che l’affidamento in mano ai privati sia un regalo della vecchia politica che continueremo a pagare per i prossimi trent’anni anche è una cosa che sappiamo da tempo, ma che dopo solo un anno la ditta abbia già pensato ad aumentare le tariffe è questione passata in sordina.
Convinti forse che l’ospedale Moscati, visto il grande afflusso, sia una ricercata meta turistica, la Pessina Costruzioni, la ditta che gestisce il parcheggio in project financing, ha fatto lievitare le tariffe a un euro e venti centesimi all’ora, diminuendo allo stesso tempo il periodo di sosta gratuita, che l’anno scorso era stato fissato in trenta minuti, e oggi sono solo quindici.
Eppure, all’inaugurazione dello scorso anno, il manager dell’ospedale Angelo Percopo riuscì, dopo una serrata trattativa, a fissare il prezzo all’ora ad un euro, che già di suo è una tariffa salata, per sostare in un luogo dove la gente non va sicuramente per divertimento, anzi. Ma passato un anno, la Pessina ha ritenuto che un euro non fosse abbastanza, e che se poteva guadagnarci qualcosa in più, sulla sofferenza e i dolori dei visitatori, male non era.
Ora, l’appello è a Percopo: pochi giorni fa il governatore De Luca è venuto ad esaltare l’eccellenza del Moscati: con queste tariffe, il rischio è che la gente pensi che di eccellente ci siano solo i guadagni dei privati