di Gianni Amodeo
Un esauriente e agile elaborato, per raccontare con chiarezza espressiva e linearità di linguaggio il Parco del Partenio, tra le più attrattive e interessanti aree protette della Campania. E’ l’elaborato, messo a punto nell’ambito delle attività per il progetto Ambiente e Salute della Scuola primaria dell’Istituto scolastico comprensivo “Giovanni XXIII”, con il coordinamento della professoressa Carmela Del Mastro.
L’elaborato, in forma di fascicolo intitolato “Partenio tour”, costituisce un utile e prezioso scrigno di informazioni sulle caratteristiche paesaggistiche e naturalistiche del Parco, in cui si connettono i territori – su cui vigila il Massiccio del Partenio- delle provincie di Avellino e Benevento e dell’area metropolitana di Napoli con la varietà delle loro culture, tradizioni e usi.
Il fascicolo è stato illustrato e presentato ai ragazzi e alle ragazze delle quinte classi nell’Auditorium del “Giovanni XXIII”, con gli interventi del dirigente scolastico, il professore Vincenzo Serpico e del presidente del Parco, Francesco Iovino, che evidenziavano l’importanza dell’educazione all’amore per l’ambiente, mentre la professoressa Del Mastro sottolineava le finalità del lavoro fatto, funzionale a far conoscere le bellezze delle aree montane, con il loro patrimonio di flora e fauna, per un percorso formativo e di sensibilizzazione per la valorizzazione del Parco.
“Partenio tour”, con la copertina su cui campeggia il logo del Parco identificato dalle vette del Partenio, contiene sia il testo di “ Laudato si ”, l’Enciclica de 24 maggio del 2015, nella quale Papa Francesco lanciò il grande appello all’umanità per la salvezza della Terra e del Creato, che la dedica del dirigente Vincenzo Serpico. E’ arricchito da utili notizie sull’area protetta, con un bel corredo di foto, tra cui spiccano quelle del fiore simbolico del Parco, qual è il bel Giglio martagone, e della “ Salamandrina dagli occhiali”, una specie rara di anfibio che arguta e discreta frequenta gli habitat delle cristalline acque sorgive del Partenio. E c’è anche l’omaggio all’ Anthemis, il fior dal delicato profumo, conosciuto anche come Matricaria Parthenium.
E’ il fiore, da cui i monaci nella Fabbrica di liquori dell’Abbazia benedettina del Loreto di Montevergine distillano, producono e imbottigliano l’omonimo e rinomato liquore, secondo i dettami di una ricetta rigorosamente “rispettata”. L’ Anthemis fa da autorevole messaggero della plurisecolare tradizione dei monaci benedettini nella produzione di altri pregiati liquori estratti dai fiori del territorio.