di Gianni Amodeo
Sarà l’ Acf restauri, società a responsabilità limitata semplificata, specializzata in interventi di conservazione e restauro di beni di interesse storico-culturale e architettonico, con sede legale ad Isernia, ad eseguire il programma dei lavori per la manutenzione straordinaria e le coperture esterne della Chiesa Madre di Santa Croce, che fa parte del patrimonio comunale dell’Ente di corso Garibaldi; programma, che contempla l’attivazione del cantiere degli interventi progettati nella fase successiva alle liturgie delle ormai prossime celebrazioni pasquali. Una procedura conclusa dalla Centrale unica di committenza intercomunale Partenio–Vallo di Lauro, in ordine all’iter compiuto dall’apposita commissione giudicatrice, istituita a novembre scorso e formata dall’ingegnere Carmine Montano, presidente – funzionario dell’Ente d’ambito dell’Alto Calore- e composta dall’architetto Carmine Canonico e dalla dott.ssa Caterina De Laurentiis, rispettivamente, responsabili dell’area tecnica e dell’area amministrativa dell’amministrazione comunale.
L’attuazione del programma dei lavori in cantiere si vale del finanziamento regionale di 400 mila euro, reso disponibile e spendibile nel 2014, in virtù della proficua iniziativa del presidente del Consiglio regionale della Campania, l’on.le Pietro Foglia, scomparso lo scorso dicembre. Un intervento organico, il primo che giunge dopo oltre mezzo secolo, in cui spesso sono mancate le necessarie risorse economiche per assicurare la normale manutenzione ordinaria della Chiesa consacrata all’Invenzione della Santa Croce, con edificazione risalente al ‘600.
Un modello architettonico, connotato da stili in simmetrica ed originale contaminazione, per la quale alla caratteristica facciata in stile gotico con la svettante torre campanaria fanno da contrappunto, all’interno, la lunga navata con la bella pavimentazione, l’elegante ed apparato absidale, mentre raffinati e biancheggianti stucchi di ispirazione baroccheggiante campeggiano sulle pareti, incorniciando gli altari laterali, e sulla volta. Senza dire del pregiato sagrato con i candidi marmi della pavimentazione, protetta dalla cancellata in ferro che conserva in buona parte le impronte delle pregevole tecnica artigianale utilizzata dai Maestri fabbri locali dei tempi andati.
Una situazione che ha lasciato segni profondi – e, purtroppo, anche dispersioni di significativi elementi – sul monumentale complesso che s’affaccia su corso Garibaldi. Ma ora si volta pagina, e la Chiesa Madre di Santa Croce recupera la dignità architettonica che le appartiene.