Ieri sera, la lista “Montoro Democratica” che sostiene la candidatura a Mario Bianchino sindaco di Montoro, ha tenuto il suo secondo comizio alla località San Felice, dove un bagno di folla si è riversato ad ascoltare i discorsi dei diversi candidati.
Durante il suo intervento, Mario Bianchino ha annunciato una notizia alquanto sorprendente, ovvero l’ente è in trattativa per poter ospitare un distaccamento dei Vigili del Fuoco sul proprio territorio. Di conseguenza, si ospiterebbe un presidio dall’importanza decisiva, che potrebbe aggiungersi all’edificazione di un centro di protezione civile, il cui progetto è già stato approvato, sulle ceneri dell’istituto per la scuola primaria alla frazione Piazza Di Pandola. L’altro annuncio significativo enunciato durante la serata è stata la firma, prevista per questa mattina, di un documento che stabilisce l’arrivo di 17 unità, provenienti dal Consorzio di Servizi Sociali Ambito A5, al fine di elevare la qualità dei servizi offerti dall’ente. Per tali motivazioni, secondo il primo cittadino uscente, Montoro si pone sempre più da collante per i comuni del comprensorio irnino. Su tale linea si è mossa una new entry del gruppo, ovvero Vincenzo Bruno, il quale si è soffermato sulla favorevole posizione geografica del Comune, che può allacciarsi sia sulla retroportualità gravitante attorno al Porto di Salerno sia fungere da cintura verso Avellino, in modo da collegarsi alla direttrice commerciale che unisce Mar Tirreno e Adriatico. A detta del candidato, poi, tale sistema è da rinforzare con la crescita del settore logistico, legata al miglioramento della viabilità e dei servizi in generale.
Altro focus significativo del gruppo riguarda il mondo dei giovani. Per Paola Guarino, questi dovrebbero guardare al terzo settore, per riscontrare importanti possibilità lavorative. Secondo Stefania Montefusco, essi sono la chiave per poter instaurare un patto intergenerazionale, indispensabile per evitare la fuga dalla loro terra natia e utile alla preservazione dell’identità culturale, conservabile anche tramite pubbliche manifestazioni.
In ogni discorso pubblico che la compagine sta svolgendo, un particolare momento di attenzione è sempre dedicato alla località in cui si tiene il comizio. In particolare, Bianchino rammenta le opere svolte nella frazione: posizionamento della seconda casa dell’acqua, che si aggiunge a quella posta alla frazione Torchiati; la realizzazione sia di un campo di gioco libero che sportivo; l’ampliamento della rete idrica, che ora raggiuge la località per intero; l’ampliamento della pubblica amministrazione nonché il riconoscimento di un ruolo chiave alla posizione del luogo nel PUC, insieme alle frazioni Caliano e San Pietro, ritenute al centro del territorio. Il politico, poi, ha colto anche l’occasione per portare alla luce la notevole entità degli investimenti attuati, ossia ben 100 milioni in 5 anni in infrastrutture.
Come in ogni competizione elettorale che si rispetti, non sono mancati attacchi agli avversari. Le prime critiche sono partite dalla candidata Guarino all’indirizzo dei cosiddetti “leoni da tastiera”, abili solo a blaterare sui social ma mai a presentare proposte concrete al momento degli spazi istituzionali disponibili, dunque assenti su ogni fronte. A tal proposito, il sindaco uscente critica l’utilizzo dell’inno di Mameli, simbolo dell’Italia delle istituzioni, durante manifestazioni non ufficiali. La contestazione continua con l’affermare che quando il brano viene riprodotto in cerimonie istituzionali, tali soggetti risultino sempre assenti. Come nella presentazione della lista a Torchiati, il già assessore Ricciardelli continua a scagliarsi contro i rivali politici. L’uomo invita a scegliere la squadra guidata da Bianchino per solidità della formazione politica, unita alle qualità proprie dei singoli candidati, Per Ricciardelli, gli altri schieramenti vedono il dominio dell’incompetenza il più delle volte e sono strenuamente impegnati a dividere il territorio in base a sterili campanilismi e antagonismi frazionali. A suo dire, la loro azione è guidata principalmente da sentimenti di rabbia e rancore, esercitati soltanto per racimolare qualche voto in più. Per Bianchino, tali stati d’animo rappresentano l’unico vero collante della coalizione, unita allo scopo di sconfiggere la sua persona, difficilmente denigrabile per via della forza della sua onestà intellettuale, dei suoi comportamenti e delle sue azioni concrete. A suo dire, questo gruppo include soltanto membri dalla storia politica più disparata; tende alla discontinuità amministrativa, con la conseguenza di un potenziale impatto devastante; in più si basa su alcuni membri dalle precedenti esperienze con risultati dannosi per la comunità. Per tali motivi, i diversi esponenti non possono presentare alcuna visione programmatica, considerando anche che alcuni tra questi non sono neanche residenti a Montoro, dunque non potranno mai conoscere del tutto le reali esigenze del territorio.