Ieri sera la compagine “Montoro Democratica” a sostegno di Mario Bianchino a candidato sindaco di Montoro ha tenuto il suo sesto comizio alla frazione Torchiati.
La serata si è aperta subito con delle dichiarazioni molto forti, enunciate dalla già Presidente del Consiglio Comunale Carmela Diana. In particolare, la donna sostiene che il declassamento del presidio sanitario montorese sia dovuto proprio a chi oggi si lamenta di questo stato di cose. All’epoca, viene ricordato, queste persone sedevano nei banchi di maggioranza nell’assise dell’ex Montoro Superiore mentre la donna ha strenuamente lottato, insieme ad Oscar Giannattasio, per evitare tale situazione, sia pur senza successo, dai banchi dell’opposizione. Dunque, questi soggetti non sono proprio nelle condizioni di ergersi a paladini, a suo dire. Nel suo intervento, esprime anche un altro pensiero di grande importanza, ovvero che il gruppo mai ha stretto e mai stringerà alcun accordo con chi si dedica ad inquinare l’ambiente, in particolare il torrente Solofrana.
Nel corso della serata i vari intervenuti hanno risposto con esempi concreti ad un’accusa serpeggiante nei confronti del gruppo, ovvero non aver prestato sufficiente attenzione alla frazione. Subito Vincenzo Bruno e Elena De Piano smentiscono tale critica, citando i servizi comunali presenti presso il presidio municipale della frazione: messo notificatore, servizio protocollo anche con funzioni di accoglienza, in esclusiva il settore patrimonio e ambiente nonché l’intero comparto dei servizi sociali, quest’ultimo quasi assente nell’ex Montoro Superiore, a detta di Elena De Piano. In più, la già assessora alle finanze rammenta gli interventi realizzati: apertura del ponte in via Subie a pochi mesi dall’inizio del mandato; illuminazione di Via Federico Romei e Via Sala, nonché quella nel tratto tra Torchiati e Banzano, che sembrava impossibile per molti cittadini, ha ribadito poi il sindaco uscente. Inoltre, la donna ha citato la manutenzione, diventata poi straordinaria per via di una negligenza durata lunghi anni, agli istituti scolastici, con il rifacimento di bagni, riscaldamenti, intonaco; la sostituzione dei termosifoni e delle tende, ridotte in condizioni indescrivibili. In più, l’accesso dei bimbi all’istituto secondario di primo grado è stato reso più sicuro, poiché adesso gli scolari scendono e salgono dal bus dall’ingresso laterale dell’istituto, non più direttamente dalla strada. Non sono mancate poi precisazioni per smentire chi porta avanti il campanilismo. Vincenzo Bruno ha rammentato che le perizie sulla sicurezza della scuola primaria siano state realizzate da docenti universitari di altissimo livello. Tali controlli hanno portato poi alla dichiarazione di inagibilità, da adempiere a ogni modo, poiché la sicurezza dei bimbi è primaria, dunque non ha alcun colore politico o campanile. Allo stesso tempo, l’intera scolaresca non è stata divisa, come ha detto Elena De Piano, in classi sparse per i vari plessi montoresi, così da evitare impatti molto traumatici agli alunni, ma è stata trasferita in maniera compatta presso l’istituto di scuola secondaria di primo grado “Michele Pironti” alla frazione Piano. In ogni caso, ha assicurato il sindaco uscente, i lavori sulla struttura scolastica montorese inizieranno ben presto, dato che è già stato ottenuto un finanziamento da un milione di euro. A questi, si aggiungerà il completamento dei lavori per il complesso conventuale di Santa Maria Degli Angeli.
La serata si è rivelata anche un’occasione utile, per chi ha già amministrato, di poter rendere chiaro l’operato svolto nel corso di questo lustro. Nello specifico, la già assessora alle politiche sociali Stefania Siano ha asserito come sia stato pienamente attuato il motto “Nessuno resti solo”: la creazione del primo centro di ascolto e di un centro specialistico per l’autismo nel 2014 alla frazione Banzano; la creazione del centro per i diversamente abili, obiettivo dall’insperata realizzazione, nei suoi propositi iniziali; la realizzazione del secondo micronido comunale in località Aterrana, dove l’accesso viene agevolato sia tramite rette proporzionate al reddito che un servizio di trasporto gratuito; la creazione del centro per i minori a rischio a San Felice; la mensa sociale, che offre un pasto caldo quotidiano ai più bisognosi; infine la distribuzione di pacchi alimentari, in collaborazione con il Banco Alimentare sito nel vicino Comune di Fisciano. Nell’ambito sociale, Bianchino ha citato anche il progetto Myla, basato su una struttura con sociologi e psicologi pronti a ricevere in giorni stabiliti, così da accompagnare il cittadino sin dall’infanzia.
Un simile compito è stato svolto anche dalla già assessora alle finanze Elena De Piano. La politica ha spiegato come sia stato difficile portare le casse dell’ente all’equilibrio finanziario, data una condizione di partenza con elevata esposizione debitoria. Se non fosse stata eliminata, ricorda la donna, difficilmente si sarebbero potuti garantire al meglio i servizi essenziali. Ciò è avvenuto eliminando una gestione allegra della spesa, il contenimento dei contenziosi legali, che nel passato ha generato una vera e propria “Parentopoli”, a detta di Bianchino; così come grosse sacche di evasione fiscale.
Proprio sui debiti fuori bilancio, il sindaco uscente ha esposto una situazione singolare che ha generato alcuni di questi. Nell’ex Montoro Superiore si è aperto un lodo arbitrale da 80mila euro per una rivendicazione da 15mila euro, al fine di ottenere l’acquisizione, a vantaggio dell’ente comunale, della rete per il metano alla frazione Banzano. Alla fine, la società tirata in ballo ha chiesto e ottenuto un milione di euro, a cui si sono aggiunti i costi derivanti dagli oneri del contenzioso, così giungendo a un milione e mezzo, valore poi iscritto come debito fuori bilancio. Di conseguenza, è davvero imbarazzante riproporsi per chi ha creato situazioni di tale sorta, a suo dire. Nel suo intervento, il primo cittadino uscente rinnova alcune sue critiche su alcuni esponenti dell’opposizione. Bianchino si interroga su come possa essere interessato al mandato consiliare un membro della lista Agorà, nonostante si sia seduto in Consiglio Comunale solo per mezz’ora negli ultimi cinque anni e poi si sia dimesso con il pretesto di favorire un turnover, poi mai attuato. In più, secondo Bianchino, quest’ultimo presenta anche delle condizioni di incompatibilità oggettive per l’incarico.