Successo di partecipazione per il Premio itinerante intitolato alla memoria di Galante Colucci per l’assegnazione de ”I Mai d’Argento” edizione 2019 e cerimonia finale nell’accogliente Palestra della Scuola primaria “Don Ennio Pulcrano”. Una lodevole e significativa risposta sia del pianeta–Scuola che dei cultori delle tradizioni e della storia del territorio, con il riscontro di consenso delle Istituzioni locali e della presidenza del Parco regionale del Partenio.
Si pubblicano di seguito alcune motivazioni premiali relative sia alle sezioni ordinarie, sia alle sezioni speciali del Concorso d’idee, indetto ed organizzato dall’Associazione “Maio di Santo Stefano” di Baiano, Associazione “Maio di Sant’Elia profeta”di Sperone e dal Circolo “L’Incontro ”.
Narrativa–Poesia
C ’era una volta Sperone conviviale … che resiste. La favola di nonno Elia
E’ il limpido e fluido racconto, che fa propagare ed echeggiare sull’onda dei ricordi il mondo dei ritmi lenti e blandi del passato, quello dei nonni, a cui è dedicato. E’ il piccolo mondo antico “custode di sapori e profumi,\ riscaldato dal calore della famiglia,\ nutrito dei frutti della propria terra …” fatto rivivere negli usi e costumi della quotidianità della piccola ed operosa comunità di Sperone.
La narrazione si sviluppa nell’originale capacità descrittiva della comunità studentesca- la terza classe, sezione E, del plesso di Scuola media “Alda Merini” e coordinata dalla prof.ssa Rosanna Iandoli– che si cala e si immedesima nella condizione del tempo andato e dei nonni, fino a farla propria e restituendola nei suoi profili caratterizzanti e autentici sugli scenari dell’età del web e dell’intelligenza artificiale, con orizzonti aperti verso gli spazi infiniti. E’ il racconto che attinge la coralità della trasposizione come in un gioco di mimesi, con cui si dispiega l’incontro intergenerazionale che dà senso al fluire della vita. Un’interazione ben immaginata e concepita, resa con fluida espressività linguistica, al cui centro è Elia, il nonno narrante che rivisita ed evoca i valori della frugale e semplice convivialità dei tempi lontani, difficili da conciliare con la velocità del tempo d’internet e del cibo affrettato e con ingredienti d’origine indecifrabile.
C’era una volta s’integra e arricchisce di composizioni poetiche in lingua e in dialetto napoletano, con flessione locale, illustrate da pregevoli raffigurazioni e tocchi eleganti. Eccellente la copertina multicolori della pubblicazione. E’ lo splendido affresco che aderisce in pieno al tema del Concorso d’idee, proponendo la stilizzazione delle colture tipiche del territorio di ieri e di oggi.
Saggistica e Storia del territorio
Economia e società nel Circondario di Baiano nel 1800
Il saggio costituisce una significativa ed utile tessera nel mosaico per la conoscenza della Storia del territorio, con l’approccio incisivo e lineare che ha impegnato e coinvolto la comunità della classe III, sezione D della Scuola secondaria di I° grado “Giovanni XXIII”, coordinata dalla prof.ssa Anna D’Avanzo.
Introdotto con le citazioni di pensieri di Marco Tullio Cicerone sui valori della Storia, luce di verità e vita della memoria, e di Sandro Pertini sui doveri verso la costruzione della pace nel mondo e l’affermazione della libertà e della giustizia sociale, il saggio focalizza la situazione sociale ed economica del Circondario di Baiano nei primi anni dell’800, dando rilievo alla formazione delle prime organizzazioni associazionistiche in Irpinia, con particolare approfondimento per le Società operaie, primi modelli di ancora incerto Socialismo di spirito umanitario per la rivendicazione dei diritti politici ed economici essenziali ed elementari a fronte delle oppressive strutture feudali della società e dei potentati, le cui radici erano basate sul latifondo.
Puntuale ed opportuno lo squarcio d’analisi dedicato alla rete ferroviaria della Circumvesuviana e alla storicità della tratta ferroviaria della Nola–Baiano, asse primario di collegamento con Napoli, per evidenziarne la funzione di modernizzazione che ha svolto- e svolge- a servizio del territorio.
Da evidenziare che il saggio su Economia e società nel Circondario di Baiano si rapporta al saggio sul fenomeno del Brigantaggio nello stesso contesto, elaborato e presentato per il Premio “Colucci” edizione 2018, gratificato dal riconoscimento premiale.
Il Maio tra passato e presente.
Ecco il reportage da Mugnano del Cardinale
L’audiovisivo prodotto dall’Istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” costituisce un interessante documento, con cui la comunità scolastica racconta il legame di Mugnano del Cardinale con il culto arboreo del Maio. E’ articolato in interviste mirate e ben strutturate, con cui i ragazzi e le ragazze si rapportano al mondo degli adulti, per conoscere il significato della Festa del Maio nei suoi risvolti.
La pluralità dei dialoghi e i contenuti che ne sono la matrice evidenziano la versatile curiosità dei ragazzi e delle ragazze, da un lato, e la disponibilità degli interlocutori a fornire spiegazioni e chiarimenti puntuali, dall’altro. Sono resi espliciti gli elementi di religiosità popolare dell’evento – Maio e gli aspetti ludici e di festosità, che coinvolgono la comunità cittadina nella Festa di gennaio. Netto e chiaro nella sequenza del reportage, l’attenzione alla cultura della tutela dell’ambiente con particolare rilievo per il rispetto e la cura delle aree montane.
Il linguaggio del reportage ravviva il racconto nel ritmo scorrevole, denotando l’efficace utilizzo della telecamera nell’inquadrare siti e luoghi simbolici della città, modulando i campi d’apertura, con scelte e angolature ben adeguate a rendere in pieno i “primi piani”. Un lavoro eseguito con paziente applicazione, per lanciare il messaggio dell’importanza della salvaguardia del territorio e dei suoi profili paesaggistici, di cui il Maio è simbolo.
Saggistica\ Arte culinaria e dolciaria
In viaggio con Pio Stefanelli
E’ bel viaggio, quello di cui Pio Stefanelli fa da guida e testimonial, per condurre alla conoscenza e alla riscoperta delle tipicità colturali di ieri e di oggi, nella promozione dell’arte culinaria e dolciaria del territorio, che è parte integrante della tematica proposta per il “Premio “Colucci”-Mai d’Argento edizione 2019.
L’obiettivo è puntato sulla comunità di Sperone e sulle sue tradizioni di buona enogastronomia e di gradevole arte dolciaria, che fanno da presidio per le importanti e fiorenti esperienze in atto sul territorio sia per la ristorazione che per la pasticceria; esperienze di piccola imprenditoria ben promettente, grazie all’apporto di giovani ristoratori, chef e pasticcieri di qualificata e riconosciuta professionalità.
Il docu-film realizzato da Pio Stefanelli con Pasquale Muccio nelle funzioni di operatore “amatoriale” di telecamera costituisce un prezioso documento che vale per conoscere la Sperone di ieri e la Sperone di oggi. Un docu-film strutturato con interviste mirate ed efficaci. Un percorso completato dall’opuscolo illustrativo, con grafica curata dallo stesso autore e pubblicato da Stampa Soleluna Divisato di Sirignano. L’opuscolo con prefazione del Sindaco, l’avvocato Marco Santo Alaia, e la nota di Pasquale Muccio che ricostruisce il vissuto della Festa del Maio, contiene le ricette di tutte le specialità culinarie e dolciarie della comunità speronese. Una preziosa guida per la buona e sana cucina.
Manufatti in ferro e sculture lignee
Il bello dell’arte di Pellegrino Lippiello ed Elia Napolitano
E’ una produzione di splendida efficacia, nel rappresentare uno degli aspetti caratterizzanti dell’apparato scenografico della Festa del Maio secondo le modalità rituali con cui si celebra a Baiano. E’ il Carruoccio trainato dal cavallo ed utilizzato per il trasporto del Maio lungo il percorso che lo conduce sullo “stradone”, prospiciente la Chiesa di Santo Stefano Protomartire della Cristianità, dove il 25 dicembre d’ogni anno viene innalzato verso il cielo quale omaggio devozionale da attribuire al Patrono della comunità cittadina.
Pellegrino Lippiello, scomparso di recente, è l’autore della produzione artistica affidata al manufatto in ferro che allinea e quasi fonde tra loro il Carruoccio, il traino e il Maio. Tre elementi distribuiti armonicamente in una composizione che sembra dare anima e vita al ferro modellato alla perfezione e nei dettagli. E sono i dettagli che fanno il pregio di quella qualità artistica e artigianale che Pellegrino Lippiello, già dipendente dell’Atan– l’azienda della mobilità del trasporto di Napoli- inserisce nella sua opera, realizzata con spirito amatoriale, ma davvero ammirevole. Un simbolo della Festa baianese che si presenta con la stessa dignità- per valenza ispiratrice e finezza di tocco- riconosciuta universalmente al brioso Inno cantato in suo onore, ‘Oì Stefanì.
L’artistico manufatto in ferro del “Carruoccio” si combina con la scultura lignea realizzata da Pellegrino Lippiello. E’ la scultura che rappresenta il volto della Madonna, con eleganza di incisione e delicatezza espressiva. Una testimonianza di fede e religiosità sincera.
E se per i più è un’ammirevole sorpresa, la vena creativa che Pellegrino Lippiello esprime nelle sue produzioni, non è, invece, motivo di sorpresa il senso del bello che Elia Napolitano immette e trasfonde nei blocchi di legno di ciliegio, che cesella, modella e scolpisce con minuziosa cura. Una dedizione piena al paziente lavoro ch’è propria del lavoro artigianale e del gusto dell’arte, con cui i materiali inerti e refrattari si animano e prendono forma di eloquente espressività. Elia Napolitano, geometra di professione e funzionario dell’Ufficio tecnico comunale di Sperone, vive e interpreta la sua passione con attenti studi non solo di Storia dell’Arte, ma anche di quelli d’anatomia, per plasmare al meglio possibile sul legno le raffigurazioni dei corpi umani.
E’ un vero perfezionista che trascorre gran parte del tempo libero nel suo laboratorio attrezzato di tutto punto, in cui fa bella mostra di sé anche il nuovo banco di lavoro. E c’è da dire che la passione per la lavorazione del legno, in Elia Napolitano, non è di qualche … giorno fa. Discende … “per li rami”, avendo già attraversato sei generazioni -dirette e indirette, ad iniziare dai primi decenni dell’800- di provetti falegnami che hanno prodotto ogni genere d’infissi per la clientela di turno. Un retaggio che Elia Napolitano traduce in sculture tutte da vedere. Altra eccellenza dell’edizione 2019 del “Premio “Colucci”-Mai d’Argento”.