di Gianni Amodeo
Va in archivio con i fiocchi di speciale gradimento, la terza edizione del Premio itinerante intitolato alla memoria di Galante Colucci nel segno del prestigioso Concorso d’ idee per il conferimento de “I Mai d’Argento”, gli eleganti simboli – realizzati con la raffinata e armoniosa raffigurazione in scala del dominus dei boschi nostrani, qual è il frondoso albero di castagno stilizzato in lastra d’argento su base lignea- del culto arboreo che identifica il folclore del territorio dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’ Alto Clanio. Un’edizione, che a Sperone si è dispiegata alla meglio e al di là delle più ottimistiche aspettative, consegnando un bilancio sociale decisamente incoraggiante e funzionale nel veicolare la centralità dei valori di cultura immateriale e cultura materiale connotativa della Territorialità da promuovere, per favorirne l’immissione in quello stimolante circuito virtuoso che sia in grado di concorrere ad elevare la qualità del vivere sociale delle comunità locali, nel rispetto delle finalità istitutive del “Galante Colucci”. La conferma della positività del bilancio sociale è fornita a tutto tondo dai livelli di partecipazione alla kermesse, con il coinvolgimento diretto e pieno sia delle comunità didattico -scolastiche degli Istituti comprensivi del territorio, a dei cultori– senza … limiti d’età- del folclore locale, con proficui intrecci e legami intergenerazionali d’identità sociale e culturale.
E’ un bilancio, che fa dischiudere interessanti e significative prospettive di crescita della kermesse, che, sulla scia delle pur belle “tappe” del 2017 e del 2018, “vissute” a Baiano e a Mugnano del Cardinale, con il rendez-vous compiuto a Sperone ha superato al meglio il… pedaggio del noviziato, dandosi un deciso e risoluto colpo d’ala sui versanti dell’ideazione e della logistica operativa, in cui le associazioni del “Maio di Santo Stefano” di Baiano e del “Maio di Sant’Elia profeta” di Sperone e il Circolo L’ Incontro hanno profuso energie e impegno fattivo, nulla lasciando al caso. Un eccellente … lavoro di “squadra”.
Salvaguardia dell’ambiente, arte culinaria e dolciaria. Narrazioni intergenerazionali
La tematica dell’edizione 2019 de “I Mai d’Argento” prospettava ai concorrenti la civica rilevanza e funzione dei Mai quali simboli e testimonial della tutela del paesaggio, del patrimonio boschivo e della naturalità del territorio, oltre che veicoli di riscoperta delle tipicità colturali di ieri e oggi nella promozione dell’arte culinaria e dolciaria del territorio; tematica da focalizzare con testi di narrativa, composizioni poetiche e grafico-pittoriche, reportage e docu-film, saggi brevi e ricerche storiografiche, con la sezione speciale riservata ai manufatti in ferro battuto e a sculture lignee.
Un’ampia gamma di profili e argomenti da porre sotto la lente d’ingrandimento con angolature visuali a 360°, a cui ha corrisposto un variegato e articolato spettro di elaborati ben focalizzati e calibrati per aderenza, originalità e creatività di contenuti e di interpretazioni. Una risposta di ampio respiro ch’è anche la riprova dell’esigenza non solo di vivere, ma anche di rappresentare con varietà di linguaggio l’identità territoriale. Una risposta a cui ha concorso largamente la qualità d’approccio dei dirigenti scolastici e dei docenti sensibili e attenti alle valenze del Concorso d’idee dei Mai d’Argento, coniugando i percorsi curriculari del pianeta–Scuola con quelli che conducono alla conoscenza della realtà sociale d’appartenenza e alle sue sfumature.
E valgono in questa luce l’originale scrittura di “ C’era volta”, la favola con cui i ragazzi e le ragazze della terza classe sezione E del plesso di Scuola media “Ada Merini” coordinata dalla professoressa Rosanna Iandoli hanno sperimentato con ariosità di linguaggio -e coralmente- l’arduo modulo letterario della mimèsi narrativa, calandosi anche con l’appropriatezza delle espressioni e proverbi dialettali nella quotidianità laboriosa di nonno Elia; il nuovo e ben strutturato tassello di ricerca sulla storia socio-politica ed economica dell’ 800 nel Circondario di Baiano che ha elaborato la terza classe sezione D del plesso di Scuola media del “Giovanni XXIII” con il coordinamento della professoressa Anna D’ Avanzo; la splendida e dettagliata riproduzione in cartapesta – realizzata da Martina Montanile della seconda classe sezione A del plesso di Scuola media dell’Ic “Guerriero” di Avella, con il coordinamento delle professoresse Francesca Maietta e Romilda Ruggiero– del monumentale complesso della Collegiata di Santa Marina con la bella torre campanaria a cuspide, separata dalla Chiesa e l’accogliente piazzale intitolato di recente a San Sebastiano, Patrono della comunità cittadina; la ricca e incisiva sequenza degli audiovisivi realizzati dai plessi di Scuola media di Mugnano del Cardinale e di Sirignano dell’Ic “Alessandro Manzoni”, con il coordinamento dei professori Domenico Galasso e Bernardo Colucci, raccontando la tradizioni della Terra dei Mai.
In realtà, la formula dell’ esperienza–Sperone, si è rivelata calibrata e “vincente”, con l’articolazione in due giornate, quella dell’Anteprima serale nel Palazzo comunale, e quella della Cerimonia premiale, nella Palestra della Scuola primaria “don Ennio Pulcrano” in via Sant’Eliseo. Piacevole e stimolante l’atmosfera festosa dell’ Anteprima con circa due ore di proiezione di documentari-reportage e audiovisivi prodotti e realizzati dai concorrenti. Un ricco e intenso flusso di immagini e sonorità, per raccontare le bellezze del Parco del Partenio e il fascino dei Monti Avella, gli angoli più suggestivi del territorio, le pietanze delle tradizioni culinarie e le prelibatezze dolciarie- impreziosite dal faiolino, tipico liquore delicato e gustoso- del microcosmo speronese, non solo dalle mani esperte di donne nella preparazione domestica e famigliare, ma anche realizzate in attrezzati laboratori e con professionalità da esperti chef, maghi della ristorazione e della pasticceria ormai emergenti, grazie alla piccola e fattiva imprenditorialità del territorio. Un’operosa realtà descritta e punteggiata da interviste condotte da Pio Stefanelli con protagonisti e protagoniste del rispetto delle
Il clou della manifestazione nella Cerimonia per la consegna- con la lettura delle motivazioni premiali- dei 20 “Mai d’Argento” in palio, viveva importanti momenti di caratura istituzionale. In particolare, il sindaco di Sperone, l’avv.to Marco Santo Alaia– autore del saggio introduttivo della pubblicazione sulle tipicità culinarie e dolciarie locali- puntualizzava l’importanza dello stretto rapporto tra la vivibilità dell’ambiente e la qualità della vita, funzionali alla promozione e valorizzazione del territorio, di cui sono vettori l’eccellenza dell’enogastronomia e un’ organica programmazione e gestioni di iniziative e manifestazioni di buon livello culturale e spettacolare.
E’ un percorso- sottolineava Alaia– da costruire con gradualità strategica, in rapporto diretto con la chiara visione della Territorialità comprensoriale, di cui sono chiamati ad essere soggetti attivi le amministrazioni, la piccola e media imprenditoria, l’associazionismo e le comunità locali. Un’analisi su cui convergevano in pieno sia il sindaco di Baiano, il dottor Enrico Montanaro che il dirigente scolastico dell’ Ic “Giovanni XXIII”, il professore Vincenzo Serpico, mentre il presidente del Parco del Partenio, Franco Iovino prospettava l’importanza delle politiche di protezione e valorizzazione delle aree montane, nella duplice prospettiva della cultura ambientale, perché “il Parco siamo noi”, e dell’economia green. E su questa linea s’innestavano le riflessioni del parroco don Reinaldo, che puntualizzava le istanze dell’Enciclica “Laudato si” di Papa Francesco. Di caldo e interessante rilievo, l’esortazione del giovane imprenditore, Francesco Sodano, all’amore per l’agricoltura e la risorsa-Terra; appello diretto ai tanti ragazzi e ragazze presenti sugli spalti della Palestra della Primaria “don Ennio Pulcrano”.
Note di bilancio positive, fatte scrivere dagli sponsor “pubblici” che hanno offerto abbondanti e pregiati buffet, con le insegne del “Moera” di Francesco Fusco, dell’ Hosteria Le Gourmet” di Giuseppe Caramiello, “Madre Mia” di Giovanni Arvonio, “Pasticceria” di Biagio Napolitano e del “Sodano group” di Francesco Sodano; sponsor affiancati da Rita Rosanelli, Giovanni Simeone, Filomena Cantalupo e Annamaria Napolitano con le casalinghe pietanze tipiche del “Made in Sperone” dalla classica braciola agli gnocchi al sugo, dalla “pizza ‘e granurigno” ai fagioli con la cotica di maiale, per finire al Pane locale. Il tutto in omaggio alla convivialità.
Il tocco conclusivo, tuttavia, non può essere scisso dall’onore di citazione degli animatori che hanno costruito la nuova esperienza del “Galante Colucci”. E’ il percorso seguito con spirito di volontariato civico da Giusy De Laurentiis, Carlo Melissa, Pasquale Muccio, Stefano e Antonio Guerriero, Stefano De Laurentiis, Enrico Stago, Gennaro Casoria, Romeo Lieto, Antonio Rega, Franchino Montuori, Palmiro Napolitano, Nicola Vigliotta.