C’era una volta il rispetto per le istituzioni, soprattutto da chi le rappresenta. Capita invece adesso di sentire un “ministro” fare dirette su Facebook usando lo stesso linguaggio che userebbe un giovane al bar. Insulti e parolacce danno l’idea dell’arrabbiatura fintamente vera che altro non è che la solita strategia mediatica per farsi credere voce del popolo.
La cosa simpatica è che nell’attuale governo bipolare, la parte dello zotico spetta a quello del nord. Luigino invece, sempre in ghingheri e col discorso preparato meticolosamente e impresso nella memoria come la più classica delle tesine, si sforza di avere un aplomb da ministro miracolato quale è. Certo non disdegna l’uso dei social. Anzi, è proprio quello il campo che gli ha aperto la strada. Fatto sta, però, che qualche piccolo sforzo lui almeno lo fa, anche se non gli negherà la sentenza di condanna a morte già emessa da Casaleggio and friend’s. Lo zoticone invece, parla sempre dell’Europa ma la combatte da lontano usando missili social poco intelligenti e frasi ad effetto che effetto fanno solo su chi come lui, si nasconde dietro un dito di colore…
La politica è un’altra cosa. Questi fanno rimpiangere persino la prima Repubblica. Intanto il tempo dei giochi è finito. All’Europa poco importa dei messaggi di Salvini. Carta canta e l’IVA aumenta e aumenterà. Ci sono cose che Tria non può fare. Per tutto il resto c’è Facebook… o la vostra MasterCard!!!