L’inedito e suggestivo palcoscenico naturale di piazza Canale, a Gesualdo, ospiterà uno spettacolo dedicato a Lucio Dalla. L’appuntamento, promosso dalla Provincia di Avellino, in collaborazione con il Comune di Gesualdo, è per il 13 agosto, alle 21:00, con “Tu parlavi una lingua meravigliosa”, il pastiche drammaturgico realizzato da Carmine Borrino, giovane autore e attore napoletano. Lo spettacolo, il cui titolo riprende la canzone d’amore di Dalla “Tu parlavi una lingua meravigliosa” dell’album del 1975 “Anidride Solforosa”, è un’espressione originale e sapiente di teatro musicale in cui convergono più linguaggi e più forme artistiche. Sulla piazza acciottolata che si affaccia sulla storica fontana un pianoforte e un’interprete femminile con gli occhiali tondi e un cappello nero rievocheranno la figura del celebre autore bolognese scomparso nel 2012. È la magica atmosfera che avvolgerà, martedì sera, la zona del Canale. “Tu parlavi una lingua meravigliosa” viene anche definita come una suite musicale, come si legge nella locandina, per voce (Francesca Colapietro) e pianoforte (Mariano Bellopede). Teatro, musica e canto saranno mescolati in un’unica azione performativa in omaggio all’opera artistica e poetica di Lucio Dalla. Saranno rivisitati e interpretati brani tratti dall’intero repertorio artistico dell’autore bolognese ricordato per l’ampia vocalità e per aver raccontato la società italiana attraverso dischi politici intensi e composizioni goliardiche riuscendo sempre, in quarant’anni, a coniugare testi e note di grande qualità.
I protagonisti di questa sperimentazione drammaturgica ideata da Carmine Borrino sono Mariano Bellopede, abile pianista partenopeo, dotato di un estro armonico jazzistico, e Francesca Colapietro, cantante dalla voce calda e avvolgente. Tema portante di tutto lo spettacolo, a metà tra musical e cabaret, è l’amore, sempre presente nella produzione di Dalla attraverso le sue innumerevoli declinazioni. In un incastro giocoso di decine di canzoni, emergeranno quelle emozioni e quei sentimenti che il cantautore bolognese rese universali ed eterni. Si va da “Futura”, la canzone che racconta la storia d’amore tra due giovani, uno di Berlino Est e uno di Berlino Ovest, fino alla celeberrima e magnifica “Caruso” dall’accento napoletano intrecciato ai toni lirici. Nel mezzo “4 marzo1943”, “ Al parco della luna”, “Due ragazzi”, “Anna e Marco”, “Amici”, “La sera dei miracoli”, “Stella di Mare”, “Chissa se lo sai”… Il risultato è uno spettacolo piacevolissimo costruito sull’idea che le canzoni possono, da sole, raccontare una storia attraverso un percorso drammaturgico, musicale e poetico, insieme. Un pastiche, appunto, con più frammenti musicali, linguaggi e registri uniti da un unico, armonico e poetico sentire.