Tanto tuonò che piovve: via libera per la dichiarazione di dissesto finanziario per il Comune di Nola, una scelta tecnica “obbligata” dopo l’esito negativo delle relazioni tecniche degli uffici preposti e dei revisori dei conti, che hanno evidenziato l’impossibilità a riequilibrare l’esercizio finanziario in corso.
Ampia la discussione di tutte le forze civiche e politiche presenti in consiglio comunale per licenziare gli atti strettamente correlati, che se non fossero stati deliberati avrebbero determinato in automatico lo scioglimento del consiglio eletto lo scorso undici giugno, considerati anche i termini di deliberazione fissati per lo scorso 30 luglio.
La seduta fiume, conclusasi alle 16.00, si è aperta con la relazione dell’assessore al bilancio Antonio Galasso, la cui ampia relazione si è soffermata sulle criticità finanziarie del Comune di Nola, dovute soprattutto a croniche mancanze nella riscossione dei tributi, causati secondo le relazioni prodotte dai dirigenti dalla mancanza di personale addetto alla riscossione, appunto. Per tale motivo l’assessore Galasso ha sottolineato che più di dissesto finanziario, bisognerebbe parlare di dissesto ‘organizzativo’, causato dalla mancanza di forza lavoro, oltre che da una fallace organizzazione degli uffici.
Il presidente della commissione bilancio, Antonio De Lucia, ha invece posto l’attenzione sul documento di diffida a firma dei consiglieri di opposizione in cui invitavano il sindaco a non porre in essere il percorso del dissesto: per il neoconsigliere in quota Nola801, il documento non aveva alcuna rilevanza di carattere tecnico, visto che lo stesso non vedeva tra i destinatari nessun organo di verifica contabile come Corte dei Conti o Ministero dell’Interno, sottolineando inoltre agli stessi come essi avrebbero potuto presentare un emendamento nel quale mettere in risalto motivi e soluzioni per evitare la procedura di dissesto.
Per la consigliera di opposizione Cinzia Trinchese è mancato un atto di responsabilità da parte della maggioranza, difettosa a suo vedere nel trovare soluzioni per scongiurare il dissesto attraverso anche un accertamento contabile da affidare ad uno studio di revisione. Il consigliere Trinchese ha poi ricordato alla maggioranza che il dissesto non è una sanatoria, puntando il dito poi sui dirigenti, la cui responsabilità è ora da quantificare ed accertare. Una fuga dalle responsabilità per la Trinchese, che tra le altre soluzioni proponeva la modifica del piano di riequilibrio o per lo meno, nuove indicazioni o risposte dalla Corte dei Conti, prima di arrivare all’approvazione del dissesto.
Per il consigliere Raffaele Parisi, da parte della maggioranza non c’è stata la volontà nel trovare strade alternative alla dichiarazione di dissesto: altri Comuni hanno messo in atto verifiche e iniziative per il default finanziario, volontà che sarebbero mancate secondo il consigliere d’opposizione alla nuova Giunta bruniana nel percorso di risanamento delle finanze pubbliche. Concludendo, Parisi ha ricordato alla maggioranza, che per la rapidità d’approvazione nella dichiarazione di dissesto, potrebbe anche configurarsi il reato di “procurato dissesto” qualora non fossero riscontrati i parametri relazionati negli atti dirigenziali.
Per il capogruppo di “Nola in movimento” Francesco Pizzella, l’obiettivo principale dell’amministrazione Minieri sarà quello di professionalizzare la macchina burocratica. Uno sviluppo cardine per l’evoluzione della macchina burocratica-amministrativa sollecitato negli scorsi anni alle varie amministrazioni, ma mai attuato.
Per Carmela Scala della listata “Al cuore di Nola”, la dichiarazione di dissesto dell’Ente di piazza Duomo segna in modo negativo la città, ferendola nell’immagine, una scelta quella della maggioranza che comunque non risolve il problema di liquidità dell’Ente comunale.
Dura invece la posizione del consigliere del M5S, Giuseppe Tudisco. Il consigliere pentastellato, riallacciandosi al discorso dell’assessore Galasso, ha posto particolare attenzione sul dissesto organizzativo evidenziato nella sua relazione, sottolineando come la dichiarazione di dissesto sia arrivata soltanto per adempiere il prima possibile alla passata scadenza del 30 luglio. Una scelta improvvisata, con nessuno che siede tra i banchi che abbia saputo affrontare e risolvere il problema. E proprio tra gli scranni del civico consesso bruniano, ha sottolineato Tudisco, siedono ex amministratori della giunta Biancardi, pertanto per il consigliere pentastellato, per questi consiglieri che avessero votato favorevolmente la dichiarazione di dissento non sarebbero rimaste che le dimissioni dalla carica di consigliere. Dopo tale considerazione, Tudisco si è astenuto dalla votazione uscendo dall’aula, invitando la maggioranza a dichiararsi “fallita”.
Il primo cittadino Gaetano Minieri ha sottolineato come in campagna elettorale avesse evidenziato a più riprese lo stato di crisi finanziaria dell’Ente. La relazione programmatica esposta nelle scorse settimane era pertanto in linea con la situazione di deficit dell’Ente, essendo la stessa caratterizzata dal ripristino dell’ordinarietà e dal miglioramento della macchina comunale. La dichiarazione di dissesto, ha spiegato il sindaco bruniano, non cagiona ulteriore danno ai cittadini di Nola, dato che il percorso di riequilibrio tracciato dal Commissario Manganelli aveva per legge elevato al massimo le aliquote di tutti i servizi. Per il sindaco Minieri bisogna ripensare profondamente la macchina amministrativa, che va ricostruita integralmente e che per forza di cose dovrà distinguersi per rigore e puntualità, così come prescritto dal percorso di rientro.
In chiusura, l’assise bruniana ha votato con 18 voti a favore e 8 contrari l’esternalizzazione delle entrate comunali