Allargare la zona rossa da 18 a 25 comuni. E’ quanto provvederà a fare la protezione civile in occasione del prossimo aggiornamento del piano nazionale di emergenza. Già da tempo si discute della necessità di ampliare i confini della zona a più alto rischio in caso di eruzione del Vesuvio. Ora sulla base di alcuni studi sugli scenari eruttivi e i livelli di allerta, la commissione grandi rischi ha espresso parere favorevole all’allargamento. Nel piano nazionale di emergenza questa zona corrisponde a quell’area da evacuare preventivamente, prima che l’eruzione abbia inizio e comprende: la zona rossa, ossia l’area che potrebbe essere invasa dai flussi piroclastici e l’area ad elevato rischio crolli delle coperture degli edifici vale a dire l’area in cui è più probabile che gli importanti accumuli di depositi piroclastici da caduta determinino il collasso degli edifici più vulnerabili, denominata zona rossa 2. Sulla base di questa classificazione il dipartimento nazionale di Protezione civile, guidato dal prefetto Franco Gabrielli, ha individuato 25 comuni che presentano porzioni di territorio in zona rossa, ossia che sono esposti al pericolo di invasione da flussi piroclastici o a rischio collassi coperture e pertanto vanno evacuati preventivamente. Ai 18 comuni ricompresi ad oggi nella zona rossa del piano di emergenza se ne aggiungono, quindi, altri 7: Napoli ( con le municipalità di Barra, Ponticelli e S.Giovanni a Teduccio), Nola, Palma Campania, Poggiomarino, Pomigliano d’Arco, San Gennaro Vesuviano, Scafati. Nella prima versione di aggiornamento 2013 del Piano nazionale di emergenza – ha annunciato il prefetto Gabrielli – i 24 comuni e le 3 municipalità di Napoli saranno inclusi per intero nella zona rossa, assumendo come riferimento i limiti amministrativi. I singoli Comuni, d’intesa con la Regione Campania, potranno proporre per i propri territori una definizione dei confini della nuova zona rossa diversa dai limiti amministrativi se dimostreranno di essere in grado di gestire evacuazioni parziali delle proprie comunità. Le porzioni di territorio eventualmente escluse dalla zona rossa ricadrebbero in ogni caso nella zona gialla. La notizia dell’ampliamento si va ad inserire nella polemica sulla mancata approvazione in consiglio regionale del piano paesaggistico. Il piano strategico operativo che prevede per la zona rossa la possibilità di messa in sicurezza delle abitazioni, di effettuare ristrutturazioni, abbattimenti e ricostruzioni bypassando i vincoli imposti dalla legge 21 del 2003.