di Lucio Ianniciello
La conferenza stampa infuocata dell’A.C.D. San Tommaso di qualche giorno fa ha fatto deflagrare il malumore e messo a nudo la problematica delle strutture sportive nella città di Avellino. Il dg Annino Cucciniello, senza peli sulla lingua, ha dichiarato che il San Tommaso e’ ostaggio dell’Us Avellino e del Comune di Avellino. La polemica e’ montata anche perché il “Roca”, storico campo dei grifoni, e’ stato concesso alla Virtus Avellino, militante in Eccellenza, quando il team del Presidente Cucciniello, nella stessa categoria l’anno scorso, era stato costretto ad emigrare al “Modestino De Cicco” di Pratola Serra. Il San Tommaso ha disputato le prime tre gare interne di Serie D al Partenio Lombardi, contro Savoia, Acr Messina e Troina. Esorbitante secondo la società del più popoloso Rione avellinese il canone che avrebbe dovuto corrispondere, tanto e’ vero che l’Us Avellino ha risposto evidenziando il mancato pagamento. Dalla querelle ne e’ scaturita la decisione del San Tommaso di giocare la prossima gara interna, domenica 13 ottobre contro la Palmese, al “Fina” di Montemiletto a porte chiuse. Nella conferenza stampa Annino Cucciniello si e’ soffermato anche sulle difficoltà incontrate per via delle opposizioni dell’Us Avellino, cioè la rifinitura nel match contro il Savoia causa le prove dei lupi nei calci di punizione e il blocco degli ascensori appena prima della partita contro il Troina. Nonostante la situazione incandescente ci potrebbero essere degli sviluppi per limitare i danni ma i problemi sono evidenti e notevoli. Solidarietà al San Tommaso da parte della Sandro Abate che ugualmente e’ entrata in rotta di collisione col Comune di Avellino, fino all’emigrazione dalla città e alla conseguente scelta del PalaCercola per le gare interne. Ed ecco infine lo striscione eloquente apparso nel Rione: “Questa e’ la realtà, San Tommaso tagliato fuori dalla città”, la conferenza stampa ha prodotto i suoi effetti.