di Gianni Amodeo
La scossa data dall’apertura della sottoscrizione della petizione popolare, per rimettere in sesto i servizi medico-sanitari sul territorio, s’è fatta avvertire. Ed è oggettivo per quanto chiaro e ineccepibile merito da ascrivere all’iniziativa del “Progetto civico”, per una “battaglia di civiltà”, com’è stata definita dai promotori, con riferimento al pieno rispetto di uno dei primari diritti sociali garantiti dalla Costituzione, qual è quello della salute.
Al primo step della sottoscrizione, con il “banchetto” allestito domenica scorsa in piazza Napolitano, a cui hanno fatto riscontro partecipazione e adesioni al di là di ogni più rosea aspettativa, sono seguiti nel giro di tre giorni i provvedimenti dei “vertici” dell’Asl Avellino, assegnando al Distretto sanitario territoriale di via Litto due figure specialistiche, quella per la funzionalità del reparto di Ortopedia e quella per l’operatività del reparto di Ginecologia; reparti solo formalmente esistenti, se si considera che la “vacatio” in Ortopedia è durata addirittura due anni all’insaputa … degli addetti istituzionali e partitici, mentre la “vacatio” di Ginecologia è durata sei\sette mesi. E se la copertura di servizio per Ortopedia, allo stato attuale, si prospetta a tempo pieno, davvero singolari e di bizzarra … combinazione sono i turni delle prestazioni per Ginecologia, che il medico specialista dovrà … garantire per due ore nella sede di via Litto e per due ore nella sede distrettuale di via Madonnelle, a Lauro. Due ore, si badi, a cadenza … settimanale. Un sottodimensionamento di considerevole consistenza e c’è da confidare che i “vertici” della struttura di via degli Imbimbo provvedano quanto prima a … rimuovere la stramba bizzarria, per dare, invece, ai reparti delle due sedi la pienezza delle prestazioni con turni congrui e adeguati.
Su questa traccia si collocano i provvedimenti recenti, per garantire almeno l’essenziale di copertura alle smagliature prodottesi nella rete della Medicina di base, segnatamente a Baiano e Sirignano, con la nomina delle dottoresse Ornella Abate e Carmela Acierno, per sopperire al vuoto generato dall’approdo al pensionamento di quattro medici. Una carenza che era diventata sempre più onerosa e insostenibile per i cittadini-utenti del servizio sanitario, segnatamente della terza età. La soluzione trovata, anche se provvisoria per la durata di un anno,costituisce certamente un passaggio socialmente utile, in vista della risoluzione strutturale, che la Regione–Campania, metterà a punto, per potenziare la rete della Medicina di base a servizio del territorio dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio con una popolazione di circa 30 mila abitanti, mentre per il 2020 si registreranno per i medici in servizio altri pensionamenti.
Sono risposte, quelle date finora dai “vertici” dell’Asl, che corrispondono alle istanze dell’impegno sociale politico- inteso nel senso più ampio del significato, con cui si è connotata l’iniziativa di “Progetto civico”- puntando i riflettori su una situazione che stava gravemente minando e compromettendo il profilo pubblico del servizio–sanità, dimezzandolo e riducendolo ai minimi termini, svilendo non solo le professionalità mediche, ma anche e soprattutto penalizzando i cittadini-utenti. Un percorso da proseguire, quello avviato da “Progetto civico”, per dare efficacia e garanzie di prestazione ai servizi medico-sanitari territoriali, dal Distretto alla Medicina di base e alla Continuità assistenziale. “ E che i cittadini, sottoscrivendo la petizione nella prima fase di domenica in piazza Napolitano e giovedì al mercato settimanale, abbiano fatto rivendicato i loro diritti, è un qualificato segnale partecipativo- tiene a far rilevare l’avvocato Emanuele Litto, consigliere comunale in rappresentanza di “Io ci credo” e tra i promotori del “Progetto”- che avvalora e riconosce l’importanza dell’iniziativa giusta e nata alla luce del sole”.
In realtà, il senso della petizione va nella direzione degli esercizi di democrazia, che, coinvolgendo e sollecitando la partecipazione dei cittadini, focalizzano ed analizzano problematiche sociali diffuse, per concorrere alla loro soluzione in modo attivo e responsabile. Sono esercizi, la cui attuazione innesca lieviti e fermenti di discorso pubblico che favoriscono la crescita civile delle comunità; discorso pubblico che nei contesi nostrani è sempre fragile ed episodico, condizionato – com’è- dalle piaghe del conformismo clientelare che permette le soluzioni personalistiche e familistiche, giammai quelle di interesse sociale diffuse, connesse con il bene comune.