Si e’ svolta a Caserta la sesta edizione del Premio Legalità “Ultimi”, organizzato dall’associazione fondata da don Aniello Manganiello. L’ evento è stato coordinato e presentato dall’ avv. Enrico Trapassi ed ha visto una notevole partecipazione. “Premiare- ha detto don Aniello- alcuni cittadini per il loro impegno a favore della giustizia e della legalità nel campo del giornalismo, della magistratura, del contrasto alla criminalità organizzata non vuole essere una iniziativa fine a stessa, ma costituisce il tentativo di svegliare le coscienze assopite , ricordare l’ importanza di fare il proprio dovere nell’ ambito del proprio ruolo e del proprio status. Vi ricordo una frase di Detrich Flossenburg (9-04-1945) in tutta la storia del mondo c’è sempre un’ora che conta davvero: quella presente. Se vogliamo trovare l’eternità, ed io aggiungo se vogliamo dare un senso alla nostra vita, dobbiamo servire il nostro tempo”. Sono stati premiati: dott. Domenico Airoma magistrato dal 1989, è stato giudice presso il tribunale di Napoli nonché sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia del capoluogo partenopeo, successivamente ha ricoperto le funzioni di procuratore aggiunto alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cosenza, dal maggio 2014 e’ procuratore della repubblica presso il tribunale Napoli nord. Nel 2019 per conto del consiglio superiore della magistratura svolge missioni in Albania e Kosovo, nel contesto di programmi di assistenza al settore giudiziario relativamente alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata. Ha curato la pubblicazione: “Rosario Livatino il giudice santo”.Vicepresidente del centro studi Rosario Livatino.
2) Nicola Barbato nella Polizia di Stato dal 1987, ha svolto nei primi anni di servizio tra commissariati ed uffici volanti della questura di Roma e Napoli. Nel 1996 d’ approdato alla squadra mobile di Napoli dove viene poi assegnato alla 1 sezione criminalità organizzata dove ha svolto la sua attività fino a quel maledetto 14 settembre 2015 giorno in cui venne gravemente ferito. Insignito della medaglia d’ oro dal Presidente della Repubblica.. I due figli continuano il suo impegno adempiendo il proprio dovere al servizio della Polizia di Stato.
3) Simone Di Meo giornalista professionista. Si occupa di giornalismo investigativo e cronaca giudiziaria per il settimanale panorama- la verità- il quotidiano del sud.
4) Franco Imposimato ha lavorato e studiato in africa ritornato in Italia ha lavorato come operaio Face Standardcin cui ha svolto il ruolo di sindacalista della Cgil l’ 11 ottobre 1983 all’ uscita dal lavoro fu vittima di un agguato mortale insieme alla moglie Maria Luisa. Si trattò di una terribile vendetta contro il fratello Ferdinando giudice istruttore di importanti processi tra cui quello dell’ omicidio di Aldo Moro. Dopo 17 anni per l’omicidio di Franco Imposimato furono condannati all’ergastolo: Pippo Calò, Vincenzo Lubrano, Antonio Abbate e Raffaele Ligato. Hanno ritirato il premio i due figli. Ha presenziato alla manifestazione il questore di Caserta Dott Antonio Borrelli. La serata si e’ conclusa con una frase significativa di don tonino bello su cui tutti noi siamo chiamati a riflettere ed agire per il bene comune e l’affermazione della legalità:” noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorira.”(Filomeno Caruso).