di Gianni Amodeo — Fotoservizio di Francesco Barlotti
Una testimonial del tutto speciale, Anastasiya Mamonova, diciottenne, “matricola” universitaria che ha appena superato con la massima votazione la severa selezione– in esami e titoli– per l’ammissione di trenta tra cinquanta eccellenze ai corsi ordinari di Economia nella Scuola superiore meridionale di alta formazione e ricerca scientifica della Federico II che s’inaugurerà tra qualche mese con l’anno accademico 2019\2020;testimonial di compiuta cittadinanza comunitaria europea, connotata dall’importante storia della famiglia originaria dell’Ucraina e pienamente integrata nella vita comunitaria di Sperone, che, con la lettura e l’incisivo commento di alcuni passaggi del Discorso sulla democrazia, pronunciato da Pericle nel 431 a.C. ha fatto da introduzione – nell’Auditorium del “Giovanni XXIII”- alla manifestazione conclusiva, coordinata da Giusy De Laurentiis, sul “Viaggio nella Costituzione”. Un programma, promosso ed organizzato dal Circolo “L’Incontro” che si è venuto articolando da maggio dello scorso anno in dieci conversazioni \ lezioni, animate e proposte da uomini di cultura, della scuola, delle istituzioni, della magistratura, della chiesa, delle professioni, della politica e del sindacato. Un percorso stimolante per la varietà dei contenuti caratterizzanti e mirato a promuovere il discorso pubblico per la crescita civile e il bene comune dei territori, com’era evidenziato negli interventi dei sindaci di Baiano e Sperone, Enrico Montanaro e Marco Santo Alaia, del preside Vincenzo Serpico e di Carlo Melissa sindacalista attivamente impegnato nel mondo universitario.
Su questa traccia s’innestava la Lectio magistralis sviluppata dal Rettore della Federico II- e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane- Gaetano Manfredi sulle correlazioni tra Costituzione, Giovani e Cooperazione nella società mondializzata. Un discorso di lineari e ricche argomentazioni esplicative che si propone per sommi capi e che catalizzava l’attenzione e l’interesse del considerevole e attento uditorio dell’Auditorium dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”. Rivisitata la valenza della Carta costituzionale, quale Manifesto del Patto sociale che è la piattaforma dello Stato repubblicano di democrazia parlamentare, Manfredi riprendeva il filo del Discorso di Pericle, per proiettarne gli aspetti più pregnanti sullo schermo dell’attualità e della società mondializzata del Terzo Millennio. Una realtà, in cui la rivoluzione digitale, l’intelligenza artificiale, gli algoritmi costituiscono fattori di radicale cambiamento e costante innovazione nelle dinamiche sociali e produttive, nei processi culturali e nelle visioni della vita nel segno della velocità.
E – sulla rapidità delle trasformazioni- Manfredi sottolineava il lungo cammino di tre secoli circa e attraversando otto generazioni compiuto dall’invenzione dei caratteri mobili per la stampa, concepita e attuata nel ‘400 da Gutenberg, con la pubblicazione di testi su scala ridotta, prima che potesse tradursi in tecnologia applicata in grado di pubblicare copie di testi e libri in serie, come l’industria editoriale ultratecnologica pratica oggi, favorendo la circolazione delle conoscenze e delle idee come mai à avvenuto. Un divario notevole per i nostri giorni, tenendo presente che i tempi dell’applicazione tecnologica nei più disparati campi sono ormai ristretti al minimo essenziale, una volta che le idee concepite ed elaborate abbiano acquisito validità sul piano dell’innovazione e della ricerca scientifica.
Merito, competenze, formazione e conoscenze- Pilastri della democrazia e della libertà
E’ un mondo -affermava Manfredi– che pone sfide impegnative per le giovani generazioni; sfide da affrontare con la congruità del merito, che si struttura con la formazione e le competenze, di cui le conoscenze sono il lievito e l’alimento necessari. E’ il merito, che si dispiega nell’esercizio delle qualità civiche della democrazia dell’ Atene di Pericle, in cui “La legge assicura una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo i meriti dell’eccellenza, quando un cittadino si distingue, a preferenza di altri,è chiamato a servire lo Stato, non come atto di privilegio, ma come ricompensa al merito, la povertà non costituisce un impedimento”. E sotto questo profilo la Scuola, in tutte le sue articolazioni è chiamata ad assolvere una funzione primaria, che impegna lo Stato per politiche coerenti e investimenti adeguati, ma interpella anche e direttamente insegnanti e docenti ad essere generosi\e e coraggiosi\e verso le nuove generazioni guardando al loro presente e al loro futuro; è la generosità e il coraggio che permettono di identificarne istanze e bisogni, comprendendone i linguaggi. E’ un dato basilare, quello dei linguaggi e della comunicazione-affermava Manfredi– sottolineando, per di più, come non sia affatto vero che le giovani generazioni siano indifferenti o estranee alla partecipazione alla vita politica e dello Stato. Sono,invece, gli schemi di linguaggio e i modelli di rappresentazione con cui vengono presentate ad essere estranei al loro sentire e pensare. Il fenomeno- Greta Thunberg è la testimonianza,invece, tangibile e reale di un modo di fare e vivere la politica, di cui sono protagoniste proprio le giovani generazioni, mobilitandosi da un capo all’altro del mondo per il loro futuro e quello della Terra.
Altri temi di rilevante significato, posti sotto la cartina di tornasole dal Rettore Manfredi erano calibrati, in particolare, sui poteri di condizionamento sociale che sono in grado di esercitare le piattaforme multimediali, sui versanti della promozione pubblicitaria e consumistica come – ed ancor più- sulla formazione della rappresentanza e della rappresentazione della politica. E se gli apparati della multimedialità sempre più sofisticati costituiscono ormai un fattore strutturalmente intrinseco e assolutamente irrinunciabile per la società contemporanea e con cui convivere, diventa fondamentale promuovere la conoscenza critica per la libera formazione di idee e visioni politiche. Una sfida aperta e complessa a fronte dei colossi societari che gestiscono e controllano le piattaforme digitali, che può essere vinta nel segno della libertà e dell’etica della responsabilità , se nella rete si sviluppano e diffondono i valori della cooperazione e comunitari, andando oltre le connessioni one–to–one, che favoriscono e esasperano gli egoismi e i particolarismi individuali, negazione della società aperta.