Dopo un periodo di assenza, ritorna su questi territori, il poeta Theo John Di Giovanni, pseudonimo di Bartolomeo Di Giovanni, siciliano di nascita, nuovamente ed “orgogliosamente” come lui stesso afferma, di adozione campana.
Originale, indicativo e significativo il suo pseudonimo, Bartolomeo esiste solamente nella memoria di chi ha voluto forzatamente indossargli una maschera che non le apparteneva, ed allora egli stesso ha generato Theo John Scalzo 44, figlio sì di dolore, di sofferenza, ma anche di capacità rigenerativa attraverso la nobile e antica arte della scrittura.
Theo, l’uomo e poi il poeta, non ha mai voluto gettare pietre sul territorio esperienziale, anzi, in quelle zolle di terra, innaffiate per anni da lacrime di dolore, sono germogliati nuovi arbusti.
Una storia singolare unità alla capacità titanica, o meglio dell’araba fenice che dalle sue stesse ceneri risorge.
In questi anni di spostamenti vari, di duro lavoro, la sua mano sinistra ha saputo esprimersi attraverso componimenti unici ed irripetibili, tale che nel 2018, la casa editrice Rupe Mutevole, pubblica una raccolta di poesie dal titolo “Fotosintesi Itinerante”.
Il libro ha quasi subito attirato l’attenzione di studiosi di lingua italiana dell’università di Città del Messico, tale che il mese scorso è uscita l’edizione in lingua spagnola, edita sempre da Rupe Mutevole. L’ opera oltre ad attraversare l’oceano è arrivata nei territori della Europa dell’est, Macedonia, Daghestan, e Crimea, grazie all’iniziativa del prof. Calogero La Vecchia, portavoce della poesia italiana nel mondo, Theo, ha avuto modo di confrontarsi con altri poeti ed estimatori della poesia.
In Campania, in Calabria, ha ricevuto delle menzioni di onore, ma adesso, è il momento del nuovo tour che lo vedrà impegnato ancora nei nostri territori come portavoce della poesia, e soprattutto dell’arte come elemento pedagogico e salvifico, egli si definisce un imbratta carte, e aggiunge : un tempo usavo la voce, adesso sono le parole su carta a parlare, e quando è necessario lottare per rivendicare la dignità abusata, divorata, estromessa, meglio tacere e lasciare spazio al tempo matematico. Non spreco più né tempo, né voce, né energie, se non proprio necessario.
Oggi ho altro a cui pensare, ho altro a cui dedicare il tempo che l’universo mi ha concesso.
Inoltre, durante il tour, dove il Prof. Michele D’Avanzo, sarà colui che aprirà questo varco per un nuovo percorso, saranno anticipate liriche del suo prossimo lavoro, dal titolo: Alexander und Dedalus, e la versione poetica del Qoèlet e del Cantico dei cantici.
Non ci resta che attendere le date, intanto il nostro caloroso benvenuto a Theo John, poeta scalzo 44.