di Lucio Ianniciello
Si presenta in sala stampa il Presidente del Potenza Caiata che così esordisce: “Chi fa la partita e chi la vince, questo e’ il calcio. Ad un certo punto non c’è stata più storia, per chi deve recuperare e’ difficile”. Gli obiettivi del Potenza: “Noi ci divertiamo, mantengo l’equilibrio. Domenica scorsa abbiamo perso immeritatamente contro la Reggina. Vogliamo stare tra le prime 5. Ci sono corazzate, la classifica e’ corta ed e’ cambiata tanto rispetto a tre giornate fa. Non ci sono gare facili”. La rosa per un campionato del genere deve essere adeguata per puntare a certi traguardi: “Noi siamo un collettivo, abbiamo segnato in 10 o 11, ci vuole un organico di 20 giocatori”.
Dopo 25 anni il Potenza ha reincrociato i lupi: “Noi due anni fa eravamo in D, partendo dall’Eccellenza. E’ stato emozionante venire in uno stadio così importante. Una vittoria che mancava da 56 anni. Ora vedere una situazione del genere ad Avellino dispiace”. Il discorso si amplia: “Oggi ci sono questi rischi, non c’è sostenibilità economica. Le piazze importanti rischiano di scomparire. Io sono un fautore del semiprofessionismo, il problema e’ il format. Sessanta squadre non possono sostenere questo sistema. Bisogna diminuire il numero dei club. Ogni anno si ripescano 4-5 squadre. Almeno non ci sono più le fideiussioni farlocche”.