Il CSV Irpinia Solidale di Avellino si unisce al cordoglio manifestato nelle ultime ore per la morte di Giovanni Cini, deceduto ieri all’età di 89 anni. Irpino d’adozione e innamorato dell’Irpinia, Giovanni Cini fu Toscano di nascita ma, nell’immediato dopo terremoto del 1980, fu tra i nostri per portare quel sostegno umano e quella presenza partecipe e affettuosa di cui tanto c’era bisogno. «Aveva un caratteraccio» dice chi non lo conosceva, ma era anche profondamente generoso e disposto per indole all’amore verso il prossimo. Da quel 1980 proficuo e costante fu il suo impegno per accompagnare il popolo irpino, martoriato in una terra devastata, a riconquistare la fiducia in una rinascita possibile; fu lui a piantare il seme della prima Misericordia, in un prefabbricato precario e fatiscente, quasi, ma che in quel disastro si ergeva tra le macerie di dentro e di fuori come il più stabile e concreto baluardo di vita e di speranza.
«Aveva la grande capacità di fare sintesi tra le persone e questo creò condivisione di idee e principi, portando alla nascita di nuove Misericordie». Ad affermarlo è Giuseppe Festa, tesoriere del CSV di Avellino, amico e compagno del compianto Cini, cui è andato il pensiero gentile di quanti con lui condivisero gli anni di crisi, confusione e smarrimento, ma anche la soddisfazione per aver fatto della Misericordia una vera e propria istituzione; per lui si sono messi in moto i sentimenti del “suo” popolo, che gli sarà eternamente grato, perché ha saputo servirlo ed onorarlo come fa con il padre il più giusto e amorevole dei figli.