di Lucio Ianniciello
Domani i lupi affronteranno il Rieti, una gara importante per mettere fine alle quattro sconfitte consecutive. Mister Capuano smonta subito i presunti scricchiolii in settimana con la squadra: “Per me non è successo niente, lo giuro sui miei figli. Forse un mio errore e’ stato quello di essermi comportato troppo bene. Quando ho sentito dello scricchiolio, sono caduto dalle nuvole. Io sono educato e ho grandi principi. Se mi voglio soffermare su una frase di Antonio Conte “La partita come una guerra” per me questo e’ il calcio. Dietro ad una palla che rotola, c’è una città, c’è gente che vive per una squadra, che va in galera, che vive il risultato per una settimana”. Il mister allarga il concetto, facendo riferimento al ruolo di allenatore: “E’ come un parroco, deve essere il garante di un popolo. Se un giocatore va aiutato e un allenatore non lo dice è un pagliaccio. Io non ho creato nessun problema, qui ho raggiunto la più grande maturità e mi pento di essere stato troppo morbido. L’allenatore vero è colui il quale rispetta il popolo. Il mio nome non è mai comparso in nefandezze”.
Riflettori puntati sul Rieti, nella scorsa gara partita persa a tavolino contro la Reggina e situazione rientrata con l’arrivo del vecchio proprietario Curci: “L’ho visto giocare. Per noi è la partita della vita. Davanti hanno Marcheggiani, Belec, De Paoli. In mezzo Palma, Esposito e Zampa. Dietro Aquilanti e Gigli. Zanchi le chiacchiere non me le racconta. Stimo Rieti, non credo a quello che dice Caneo. Mi va di dire che non si può non giocare una domenica e presentarsi in quella successiva. Campionato falsato nel modo più assoluto”. L’Avellino: “Domani belli o brutti dobbiamo vincere. Veniamo da una prestazione non bella nell’approccio. Abbiamo affrontato le 5 squadre più forti. Abbiamo sbagliato a Caserta nell’aggressione. Per domani abbiamo tante varianti, decideremo chi può darci più abnegazione, corsa e convinzione”. Si va agli ultimi match disputati: “Nei primi 30′ la partita più bella l’abbiamo fatta contro il Potenza, dal secondo tempo in poi ci si dimentica che questa squadra non ha una base. Nelle ultime due partite al loro gol non abbiamo reagito. In estate i ragazzi sono arrivati alla spicciolata e non si poteva caricare, sono comunque disponibili al lavoro”.
Si parla di Micovschi: “Non ha fase difendente, un allenatore che dimostra abilità non rimane ancorato alla sua idea. Ha strappi importanti, ma non ha fatto la diagonale a Caserta”. Ci potrebbero essere sorprese tra i convocati: “Cercherò di enfatizzare le caratteristiche dei singoli. Non ci sono infortunati, se qualcuno non è convocato vuol dire che ho scelto così”. Conclude: “Più cattivi innanzitutto, più forti nelle scalate in avanti. Questa è una squadra da tre traverse sullo 0-0 escludendo la Reggina. Dobbiamo essere più bravi”.