Dal “Cantico dei cantici” della Bibbia a “Il serpente che danza” di Charles Baudelaire. Di donne hanno scritto in tanti: poeti, poetesse, scrittori. La donna, con la sua forza e la sua fragilità, è al centro di tante opere d’arte, ma purtroppo anche di numerose notizie di cronaca. Non c’è giorno che i telegiornali non parlino di “femminicidio”; una parola che racchiude dentro di sé un vero e proprio dramma. “Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso” per dirla alla Alda Merini. La donna, ancora oggi nel 2019, è vittima della sua condizione, della sue caratteristiche, dell’essere solo una donna. A difesa della sua condizione si è dovuta istituire addirittura una giornata, quella della denuncia, quella “contro la violenza sulle donne”. Civiltà o inciviltà? Verrebbe da chiedersi. Ma comunque un momento è utile. Un momento su cui riflettere. Ed è per questo che il “Ruggero II”, diretto da una donna, una di quelle capaci, una di quelle che è emersa e ce l’ha fatta, una dirigente che è uno dei simboli del riscatto di una “categoria” ha deciso di trattare in modo serio un argomento importante qual è quello dei femminicidi. La materia è stata trattata all’interno di un dibattito dal titolo “L’amore non fa male” a cui hanno preso parte, oltre alla preside De Vito, la dott.ssa Maria Felice Salerno – Commissario di Polizia di Ariano Irpino – e l’avvocato Antonietta De Angelis del centro anti violenza di Ariano Irpino. All’incontro, organizzato egregiamente dalle professoresse Antonella Cipolla e Paola Napoli, hanno partecipato gli alunni della classi quinte del Liceo Scienze Umane del Ruggero II. “L’Italia è uno dei Paesi europei in cui la violenza sulle donne è più diffusa e il numero di donne uccise dagli uomini è tra i più alti dell’Unione Europea – ha commentato la prof.ssa Cipolla”. Parliamo di ben 120 casi all’anno di omicidio di donne. Negli ultimi dieci anni sul numero totale di omicidi i casi di donne uccise sono passati dal 24 al 34 per cento. Senza contare le violenze non denunciate. Dunque, un dato allarmante. Così come evidenziato dal vice questore aggiunto della Polizia di Stato, la dottoressa Salerno che dopo aver fatto ascoltare alla platea un messaggio del Capo della Polizia, Franco Gabrelli ha interagito con le studentesse, ma anche e soprattutto con gli studenti maschi. “ Alla base dei femminicidi ci sono, nella maggior parte dei casi, motivi legati a un’idea malata di possesso, mancanza di accettazione di una separazione, gelosia incontrollata anche successivamente ad un divorzio, non accettazione di un a nuova storia d’amore dell’ex partner”. Che cosa fare? La dottoressa Salerno, quasi come un’amica degli studenti presenti nella biblioteca del Ruggero II ha elargito preziosi consigli. In cima a questi, quello di non tacere e di reagire alle prima avvisaglie di pericolo. “La Polizia di Stato è vicina ai vostri problemi, siamo pronti ad intervenire alle vostre segnalazioni”. Insomma, quello di ieri mattina al Ruggero II è stato un incontro proficuo e di formazione per le nuove generazioni. “Fondamentale, dunque, – ha ribadito la preside De Vito – il ruolo dell’educazione e della formazione a partire dalla scuola che ha il sacrosanto compito di educare i ragazzi alla relazione e ad un rapporto uomo – donna basato sul rispetto tra persone”.