I pro e i contro della privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego saranno al centro di un convegno promosso dall’UNSA il prossimo 12 dicembre dalle ore 10, all’Hotel Quirinale di Roma, alla presenza di illustri esponenti del mondo giuridico e delle istituzioni. “Parallelamente alla manifestazione di piazza in programma martedì 10 dicembre – spiega il segretario generale di Confsal UNSA, Massimo Battaglia – vogliamo aprire un dibattito politico sulla dignità del lavoro statale. Negli ultimi 25 anni, le riforme del pubblico impiego proposte e adottate dal legislatore di turno non hanno fatto altro che peggiorare la situazione dei lavoratori. In altre parole, abbiamo emulato gli aspetti peggiori della contrattazione privata e restituito al privato il meglio del pubblico”. Da qui l’idea di un confronto per riportare l’attenzione su alcuni nodi cruciali che riguardano la contrattazione nella PA alla presenza di Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, del consigliere della Corte dei Conti Sergio Gasparrini, dell’Avvocato dello Stato Giulio Bacosi e del cassazionista Antonio Mirra.”Parleremo di diritti e doveri – continua Battaglia – ci interrogheremo ancora una volta sul perché l’operaio percepisca giustamente il Tfr il giorno dopo la cessazione del rapporto di lavoro, mentre il lavoratore pubblico debba attendere 60 mesi. Parleremo poi di rinnovi contrattuali: dal 2010 ad oggi il settore privato ha avuto aumenti di 400 euro lordi, noi di 85 e solo grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale alla quale abbiamo fatto appello. Per non parlare delle carriere: nel pubblico il merito sembra non aver valore e l’esperienza del dipendente non è considerata un asset. Se qualcuno pensa che il lavoratore pubblico sia un privilegiato, sbaglia di grosso. Ecco perché abbiamo invitato al convegno il ministro per la PA Fabiana Dadone, vogliamo rappresentare a questo governo tutto il nostro disagio e chiedere un’inversione di rotta”, conclude Battaglia.
Massimo Battaglia