TERZA DOMENICA DI QUARESIMA -ANNO A –
Dal Vangelo secondo Giovanni 4,5-42
La Verità più bella che viene dalla religione cristiana è che Dio, mandando il suo Figlio unigenito, si è pienamente immerso nella storia dell’umanità, amandola. In Gesù, dunque, Dio non è più lontano da noi. In Lui, infatti, conosciamo lo stile di Dio, i suoi gusti, il suo cuore. L’episodio della Samaritana, è una esperienza che svela ancor di più il volto del Signore.
La Samaria veniva considerata come la regione degli eretici e, nonostante tutto, Gesù la attraversa, anzi addirittura rivolge la parola a una donna di quella regione, una donna che era considerata una pubblica peccatrice.
E’ un atteggiamento di novità assoluta che dice chiaramente, come l’amore di Dio non esclude assolutamente nessuno e va in cerca di tutti.
Dio ama tutti, anche i nemici della Chiesa, i persecutori, i bestemmiatori, i traditori. Dio non li ama soltanto ma li cerca incessantemente.
Se siamo i discepoli di questo Cristo, anche noi dobbiamo vivere la sua carità.
Interroghiamoci: noi siamo davvero aperti al prossimo difficile? Siamo accoglienti con tutti? Siamo preoccupati di salvare più che condannare? Stiamo dalla parte di Dio e condividiamo i sentimenti del Suo cuore?
Il Vangelo racconta che Gesù rompe il ghiaccio, fa il primo passo e parla per primo.
Mazzolari affermava che ‘’nel Vangelo il cerimoniale non ha senso. Deve cominciare chi ama di più!’’
Gesù chiede alla donna dell’acqua: il Signore dell’universo si fa mendicante per dare occasione alla donna (all’uomo in genere) di essere per l’altro un ‘’ dono’’. Chissà quante volte nella vita abbiamo incontrato il Signore nella sofferenza, nella povertà, nella solitudine di un fratello e lo abbiamo rifiutato!
La prima risposta della Samaritana si presenta ostile e diffidente. Ma Gesù non si scoraggia, va avanti e porta il discorso sulla ‘’vera sete’’ della persona. Egli subito ricorda che tutto il mondo, messo insieme, non può riempire il cuore umano. Esiste un’altra acqua più autentica che non farà più avere sete.
Quest’acqua è la vita di Dio: la vita della carità, la vita del puro dono.
Anche noi la domenica andiamo al pozzo di Sicar e Gesù è seduto sul pozzo, lì ad aspettarci e ci ricorda che esiste un’acqua viva, l’unica che può realmente colmare la sete di felicità: il Suo amore infinito.
Senza paure, senza discussioni, senza pretese intellettuali seguiamo il Signore e non avremo più sete!
Solo Dio, solo a Lui la lode e la gloria nei secoli.
Buona e santa domenica.
Don Giuseppe Parisi