La Dirigenza Scolastica dell’Istituto Paritario San Vincenzo Pallotti di Avella, gestito dalla Congregazione delle Suore dell’Apostolato Cattolico con sede a Roma, ha comunicato qualche settimana fa la chiusura definitiva della scuola e il conseguente disimpegno gestionale creando preoccupazione tra i genitori. Circa 90 bambini che frequentano le classi primarie e dell’infanzia, ad oggi, rischierebbero di non terminare il ciclo scolastico con il conseguente trasferimento in classi già numerose di altri Istituti del territorio. E di questi tempi, viste le misure vigenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, è un grosso problema.
Una situazione mai verificatasi per lo storico Istituto ma che ha già, ad onor del vero, aveva affrontato la questione “chiusura” lo scorso anno. Dal quel momento in poi, è altrettanto vero, che è stato intrapreso un progetto serio di ripresa che stava dando i suoi frutti, grazie alla collaborazione e al confronto tra le varie componenti del Consiglio d’Istituto. Un leitmotiv che non è mai mancato anche in questi giorni post comunicato e che ha visto coinvolto anche il sindaco Avv. Domenico Biancardi.
È notizia dell’ultim’ora che le Suore della Casa Generale di Roma stanno valutando la possibilità di un coinvolgimento di un soggetto esterno qualificato che garantisca il percorso didattico già avviato. Alcuni genitori si chiedono: quest’ultima ipotesi, era già premeditata da tempo ? Non era meglio essere chiari fin dall’inizio ? Non si può far altro che attendere l’arrivo della Madre Provinciale da Roma per avere notizie certe, fanno sapere alcuni dei rappresentati d’Istituto contattati che rimangono abbottonati su questo argomento. Questi ultimi ci tengono a precisare che la cosa importante, così come hanno sempre chiesto nelle scorse settimane, è che al centro del progetto che le Suore stanno valutando ci sia la volontà, se non la certezza, di far vivere bene ai bambini la prosecuzione dell’esperienza scolastica che è fondamentale per la loro serenità e per il loro benessere.
(Michele Amato)
Questo è il messaggio di buon auspicio: