27 maggio, mercoledì Sant’ Agostino di Canterbury, vescovo
Forme di fatture: la Peràta, ovvero la pedata
Solitamente il movente che spingeva le ragazze alla pratica delle fatture di morte era l’amore per lo stesso ragazzo oppure un amore non corrisposto.
In amore tutto era ed è lecito, allora si ricorreva alle fatture per eliminare la rivale o l’amato stesso. Frequente, in Irpinia, era il ricorso alla fattura adoperando la terra o la creta calpestata dalla persona da colpire o si utilizzava la sola terra dell’orma, chiamata peràta, se ne formava un fantoccio a immagine del malcapitato. A mano a mano che la terra del fantoccio si essiccava, il tempo necessario per essiccarsi era di circa quaranta giorni, così pure si esaurivano le energie vitali della persona che aveva subito la fattura. Ogni giorno bisognava dire: Terra secca, la vita seccagli!
Questo tipo di fattura era il più crudele e nel contempo il più praticato.
La ragazza seguiva i passi del giovane innamorato, a sua insaputa e con un cucchiaio raccoglieva la terra su cui lui posava il piede, perciò pedata. Poi accendeva il forno o il fuoco nel camino e gettava la terra. In questo modo la terra bruciava e il povero ragazzo moriva.