Gli infermieri. Sono loro i veri eroi dei reparti CoViD. Quelli che corrono avanti e indietro, quelli che letteralmente si sporcano le mani, quelli che portano i segni in faccia delle protezioni indossate per ore, quelli che hanno paura di infettare un loro familiare e con sacrificio ne restano lontani, quelli che sono caduti vittime della propria missione che si confonde col lavoro. A loro sono andati i nostri ringraziamenti, i nostri applausi o i saluti militari come forma di rispetto verso chi è in prima linea, in trincea contro il nemico di tutti a combatterlo per noi. Poi da eroi a untori è bastato un attimo. In questo paese o meglio a questo mondo, non c’è nulla che valga per più di qualche giorno. Allora giù con gli insulti, con le scritte che invitano a stare alla larga da questi portatori di virus, con fogli apparsi nei condomini o con gli sguardi preoccupati incrociandoli al supermercato. Così non va, questa non è riconoscenza. È in questo momento che lo Stato dimostra di essere il garante dei loro sacrifici e gli assegna un “lauto bonus” di ben cinque euro al giorno in busta paga per i mesi di marzo e aprile, addirittura tassandoli del 38%. Insomma. I loro sforzi e la loro esposizione ad ogni rischio è stato valutato meno di sessanta euro al mese. Gli infermieri commossi da tanta generosità e apprezzamento per il loro impegno, sentitamente ringraziano. Ora, dopo quest’esperienza, saranno sì più ricchi dentro al cuore, ma lo saranno sicuramente anche nel loro portafogli…
Signore pietà.
Signore pietà.
Felice Sorrentino