RISCHIO NUOVO LOCKDOWN: I COMMERCIALISTI IN PRIMA LINEA PER I CONTRIBUENTI

RISCHIO NUOVO LOCKDOWN:  I COMMERCIALISTI IN PRIMA LINEA PER I CONTRIBUENTI

 “Nell’emergenza Covid-19 i commercialisti sono la categoria in prima linea al pari dei medici.  Alla crisi sanitaria infatti ha fatto subito seguito la crisi economica, travolgendo soprattutto la media e piccola imprenditoria, le centinaia di migliaia di attività distribuite su tutto il territorio nazionale che stanno chiudendo o che sono in grandissima difficoltà”. Così Giuseppe Puttini, candidato presidente per la lista Cambiamo Insieme alle prossime elezioni per l’Ordine dei Commercialisti di Napoli. Centrale, sottolinea Puttini, il ruolo dei commercialisti come punto di riferimento stabile per i contribuenti sempre più spaesati: “Con tutte le novità susseguitesi  sin dalle prime fasi dell’emergenza da coronavirus la clientela è andata in tilt e  ha riversato su di noi tutte le sue ansie a cui abbiamo dovuto rispondere con chiarezza, fornendo rassicurazioni lì dove spesso si navigava a vista in attesa dei decreti successivi. In questa crisi globale la nostra è una consulenza che ormai va oltre la nostra professione. Siamo sempre più psicologi oltre che commercialisti perché quotidianamente il cliente in difficoltà ci chiede come fare per non chiudere, come fare ad avere incentivi, soprattutto ora che lo spettro del lockdown avanza a grandi passi nuovamente. Abbiamo quindi creato un gruppo di lavoro operativo 24 ore al giorno per dare ai clienti quello che cercano: risposte chiare e sicurezza. Quello che sento di dire, però, è che noi commercialisti dovremmo essere consultati prima di formulare le norme, non dopo. Perché conoscendo la materia, il territorio e le esigenze di tutti i contribuenti, possiamo renderci utili nel formulare le norme e la nostra esperienza può essere utile a chi deve legiferare in materia. Sarebbe importante, infatti evitare il rischio di “scollamenti” tra chi emana le norme, chi deve applicarle e chi deve rispettarle. Per questo motivo se veniamo coinvolti attivamente nella formulazione delle regole, possiamo essere ancora più mediatori “attivi” e propositivi tra lo Stato, i nostri clienti e tutti  i semplici cittadini che devono pagare le tasse”.