All’indomani del 23 Novembre 1980, qualcuno disse: “Niente sarà più come prima.” Di quella terribile tragedia che ha scosso la nostra Irpinia e parte della Basilicata, ognuno di noi conserva un ricordo indelebile. Per chi ha vissuto quei terribili giorni, per chi ha subito perdite, per chi ha visto crollare parte del proprio paese, quella sera resterà per sempre scolpita nella sua memoria. Ma il terremoto rappresenta un momento della nostra storia e della nostra cultura anche per chi è nato dopo quel 1980. Questa pietra perciò, lavorata con maestria dallo scultore Egidio Iovanna, resterà a rappresentare come quel minuto sia diventato simbolo della memoria collettiva della nostra comunità. Una comunità in ginocchio. Una comunità affranta e distrutta. Una comunità disgregata che ha saputo però trovare la forza di risollevarsi e guardare avanti per continuare a scrivere la sua storia. Una comunità che oggi sta affrontando una nuova emergenza. Una nuova lotta contro un nemico invisibile che sta minacciando ancora una volta la nostra unità e la nostra salute. Di nuovo si sente dire: “Niente sarà più come prima”. Eppure, è proprio in questo momento e con questo ricordo che dobbiamo trovare la forza di andare avanti e risollevarci di nuovo.