– Giunge al termine la rassegna cultura Ricreazione, ideata e progettata dall’Istituto Agrario “Francesco De Sanctis di Avellino”, insieme alla sinergia della start up Visit Irpinia e dall’associazione 41/14, partita lo scorso 15 luglio all’interno Scuola Enologica di Avellino. Nella proposta di quest’ultima settimana, da giovedì 2 a domenica 5 settembre, atteso un palinsesto artistico ampio e variegato. Nell’ultima settimana dell’evento, Ricreazione raggiunge l’obiettivo progettuale stabilito, proponendosi come contenitore culturale che ha messo in rete attori, associazioni, enti e artisti del territorio, finalizzato ad essere un modello di promozione e valorizzazione territoriale di aree soggette allo spopolamento, realizzato in una location inedita, una delle scuole agrarie più prestigiose d’Italia.
Si parte giovedì 2 attesa con la performance musicale di Alfonso Bianco e Vincenzo Caiafa, seguiti dai Mezzopalco rap poetry beatbox. Venerdì 3, tasting e cinema. All’interno della cantina della Scuola Enologica attesa la degustazione dei vini delle aziende vitivinicole castelveteresi Aminea, Fabio De Beaumont, De’Gaeta, Cantina Sullo, Fratelli Follo. Vigna Ciampa Matteis, guidata da Annito Abate, delegato Ais Avellino, e da Marco Moccia, agronomo ed enotecnico, e allievo dell’Istituto Agrario ‘Francesco De Sanctis’ di Avellino. La serata proseguirà con la proiezione cinematografica di Zia Lidia Social Club, associazione avellinese storica presente in tutta l’iniziativa, che chiude con la proiezione “Una vita difficile” di Dino Risi.
Sabato 4, calcheranno il palco di Ricreazione i Fairy Guitar Quartet e chiuderà definitivamente la rassegna gli American Songbook Ensamble Jazz del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino domenica 5.
Presente per la quattro giorni, la mostra “Alla tavola di Apicio. Ingredienti, strumenti e riti della cucina dell’antica Roma”, ideata e realizzata nel 2010 dalla Provincia di Avellino – Museo Irpino e Mediateur/Cultura. Centro tematico gravitazionale dell’esposizione saranno turismo e territori, in un viaggio alla scoperta dei valori simbolici attribuiti in età romana ai cibi, ma anche ai riti e ai simboli ad essi attribuiti. Dedicata ad Apicio, uno dei primi chef della storia e autore di una stravagante raccolta di ricette, il De re coquinaria. La mostra si articola in tre sezioni attraverso le quali è possibile conoscere tutti i segreti dell’alimentazione del mondo romano. La prima sezione è dedicata agli ingredienti utilizzati in cucina, primi fra tutti il vino e l’olio, accanto a grano, orzo, miglio, frutti freschi e secchi e legumi. La seconda sezione è dedicata al vasellame da tavola e agli strumenti utilizzati nelle cucine per la preparazione e la cottura degli alimenti, dalla ceramica comune a quella aretina, dai contenitori in vetro fino ai preziosi e rari servizi in argento e oro. La terza e ultima sezione parte della raccolta è dedicata alla ritualità che si svolgeva comunemente nel corso dei banchetti, tra cui la curiosa consuetudine di esporre nei triclini l’immagine di uno scheletro – la larva convivialis – che ricordava ai banchettanti il carpe diem (“afferra il giorno”), ossia l’invito del poeta Orazio a vivere pienamente il presente.