A seguito dell’emergenza da Coronavirus, intere comunità scolastiche hanno dovuto sperimentare nuovi percorsi relativi alle attività didattiche e di struttura tecnica-organizzativa, pertanto le funzioni da svolgere risultano essere spinose e delicate. Dirigenti, docenti e personale ATA, si sono presi carico, in prima linea, dei compiti delle strutture sanitarie locali. Invero, il personale scolastico sembra essere impegnato per le attività di tracciamento, oltre a dover rispondere alle preoccupazioni dei familiari poiché i continui contatti rendono il tutto più difficile. Alle continue incertezze siaggiungono poi le interpretazioni difformi delle varie disposizioni in vigore, gravando e confondendo alunni e famiglie.
Questo momento di grande stress continua a generare delusione, i dati incerti sui presunti positivi e il malfunzionamento della suddivisione dei poteri tra governo centrale e regioni restano i punti di debolezza per affrontare la pandemia. Scuole aperte e contagi in salita, un’emergenza drammatica in una situazione caotica anche per le attese dei tamponi giustificate dalla grande mole di lavoro presente.
La scuola è in difficoltà, tra proteste e ricorsi, alunni delusi ed esclusi dalle scelte degli adulti. La speranza e il futuro degli studenti, in classe mantenendo la giusta distanza, si intravede nella funzione sostanziale che riabiliterà tutti alla socializzazione, quest’ultima smarrita dai nostri ragazzi durante questo momento che fatica ad andare via. L’ambiente scolastico, non dispensa solo competenze e conoscenze, ma resta il primo contatto per l’essere umano.
Michele Vario