QUADRELLE (AV). La storia di Aniello, 52 anni costretto 4 volte a settimana a subire un calvario fisico per il trasporto in ospedale

QUADRELLE (AV). La storia di Aniello, 52 anni costretto 4 volte a settimana a subire un calvario fisico per il trasporto in ospedale

Ha chiesto il nostro aiuto per rendere pubblica il suo disagio che è costretto a vivere quasi ogni giorno a causa della sue patologie, un cittadino di Quadrelle. La storia triste è quella di Aniello, 52enne di Quadrelle, ex fabbro, oggi invalido civile al 100% per varie patologie, una di queste lo costringe 4 volte a settimana a recarsi  in ospedale per la dialisi.  Aniello non chiede aiuti economici ma la possibilità di mettere fine al suo calvario fisico che ogni volta che deve prendere l’ambulanza (lo fa 4 volte a settimana) è costretto a subire. L’uomo deve essere preso in braccio (a tal proposito ci ha inviato anche un video), cosa non semplice vista la sua stazza di oltre cento chilogrammi, per poter utilizzare il mezzo di soccorso, l’unico modo per raggiungere il centro dialisi. Nonostante l’attenzione straordinaria degli operatori sanitari, che  ringrazia – afferma Aniello  – ad ogni manovra e sobbalzo il dolore è tremendo e diventa una sofferenza continua. “Il problema sarebbe di abbastanza facile soluzione se solo si avesse la possibilità di utilizzare la corte comunale che esiste intorno ai nostri fabbricati ma che il Comune non è ancora venuto in possesso nonostante il regolamento edilizio prevede tutto ciò. Non è accettabileracconta Aniello che, ben dentro al terzo millennio ci siano ancora situazioni di questo genere e, alla fine il mio trasferimento in ospedale diventa un vero calvario. Fino a Natale non c’erano problemi perchè riuscivo a camminare e a salire in ambulanza solo con l’aiuto di mia moglie, ma ora ho problemi anche ad un piede a cui sono stato sottoposto ad una delicata operazione a causa anche del diabete e rischio nei prossimi giorni l’amputazione della gamba. Basterebbe che il Comune mettesse a disposizione la corte che insiste intorno al nostro fabbricato per poter poi essere trasportato in piano in ambulanza, evitando di scendere fino in garage e poi compiere un immane sforzo sia fisico per me che per gli operatori sanitari”.    

Speriamo che le autorità possano far qualcosa dopo che questa triste vicenda è sta resa pubblica.

 

 
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