“L’Unione Europea sta mettendo a punto il piano di emergenza in vista dell’arrivo di migliaia di cittadini ucraini in fuga dai territori invasi dalla Russia. La situazione è in continua e rapidissima evoluzione ma dai dati raccolti al 28 febbraio le persone fuggite dall’Ucraina sono 420mila. Al momento, il numero di domande di protezione internazionale ai Paesi europei di primo ingresso è molto esiguo. Domenica scorsa, al Consiglio GAI di Bruxelles è però emersa con forza la solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Ucraina e dei Paesi ad essa vicini e dunque si sta valutando di applicare, per la prima volta, la direttiva europea del 2001 sulla “protezione temporanea”, che garantirebbe una protezione immediata e temporanea per gli sfollati con un’equa ripartizione tra Paesi UE.
Ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra sarebbero così assicurati livelli avanzati di assistenza e di accoglienza, oltre all’integrazione socio-economica.
L’Italia ha già pianificato le azioni necessarie per un’eventuale accoglienza, è stato dichiarato per questo lo stato di emergenza in conseguenza della crisi internazionale in corso, fino al 31 dicembre. Sul piano organizzativo, nell’eventualità che una parte del flusso dei profughi arrivasse nel nostro Paese, essi potranno essere ospitati nel Centri di Accoglienza Straordinaria per migranti (CAS) e nel SAI, indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione.
Si è provveduto, inoltre, ad estendere le riserve di posti SAI già previste e finanziate per i cittadini afghani colpiti dagli eventi della scorsa estate”.
E’ quanto dichiarato il sottosegretario SIBILIA, rispondendo in I Commissione Camera dei Deputati al Question Time sulle determinazioni del nostro Paese in materia di accoglienza dei cittadini ucraini.