Il 16 marzo 2022, presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università degli Studi di Torino, è stata discussa da Jasmine Ignorato la tesi di laurea magistrale intitolata “La Festa dei Gigli. Simbolo identitario di una comunità fra vecchie e nuove generazioni” avente come Relatore la Professoressa Stefania Palmisano e Correlatore il Professore Nicola Luciano Pannofino. La studentessa settentrionale, oggi brillantemente laureata, del Corso di Laurea in Antropologia Culturale ed Etnologia dell’Ateneo di Torino è figlia del bruscianese Ciro Ignorato e questo elemento biografico è la “Cultural Liaison” che l’ha portata ad interessarsi di una comunità del Meridione d’Italia e della sua antoniana “Festa dei Gigli” ricercando in essa il collante collettivo, il simbolo identitario, il legame e la coesione sociale ed il trait d’union con le nuove generazioni.
La stessa Dottoressa Jasmine Ignorato cosi spiega il suo lavoro: «Le tre domande di ricerca principali su cui ruota la tesi sono: 1. se la Festa dei Gigli possa essere definita simbolo identitario e collante sociale per la comunità bruscianese; 2. come la Festa sia sopravvissuta alla secolarizzazione, poiché continua a celebrarsi ancora oggi nonostante abbia origine a fine Ottocento; 3. come questa venga tramandata di generazione in generazione, perché possibile osservarvi in essa la partecipazione dell’intera comunità, donne e uomini, bambini, giovani e anziani. La convalida di queste domande di ricerca è stata trovata nell’approfondimento della letteratura classica e moderna della Sociologia delle Religioni e attraverso la ricerca di campo. Essa si è svolta in diverse fasi, presso la comunità bruscianese, attraverso la raccolta di documenti, dialoghi con vari interlocutori e interviste semi-strutturate con persone appartenenti alla Generazione Boomer e alla Generazione Z, per indagare il confronto intergenerazionale sulla modalità di trasmissione dei valori festivi, sulle differenze di percezioni rispetto la Festa, e sulla prevalenza del profano rispetto al sacro per le nuove generazioni. Inoltre, durante la ricerca di campo avvenuta anche durante la pandemia Covid-19, è stato chiesto alle persone come si sentissero in merito al fatto della cancellazione della Festa, percependo nei loro occhi e nei loro sguardi tristezza e melanconia. Da qui la conferma secondo cui la Festa dei Gigli è molto più che una semplice processione di paese; è molto di più che un semplice giorno di svago e divertimento. È ciò che tiene unita la piccola comunità vesuviana, ciò che gli dà coesione, forza, significato; è ciò che fornisce loro l’identità di ‘Brucianesi’, di ieri e di oggi. Qualcosa che a livello sociale e religioso vale la pena di indagare in termini di tradizione e innovazione, in termini intergenerazionali, nella partecipazione attiva dei laici e dei religiosi nell’intero processo che concerne tale festività. La realizzazione di questa dissertazione, che ha ottenuto i complimenti di tutta la commissione d’esame e il massimo dei punti, è stata possibile soprattutto grazie all’accoglienza e alla disponibilità dei membri della comunità bruscianese. Camminare per le strade e i luoghi simbolici del paese, colmi di significato e storia, gli scambi cuore a cuore con i suoi abitanti, le informazioni tecniche ricavate dalle interviste, i sentimenti, le emozioni, le passioni trasmesse dai miei interlocutori durante gli scambi, sono stati fondamentali per la comprensione degli elementi portanti della dissertazione.
Desidero ringraziare di cuore l’intera comunità bruscianese, verso la quale nutro profonda gratitudine. In particolar modo, prezioso è stato l’aiuto e il contributo del dott. Antonio Castaldo, il quale mi ha accompagnato per le vie principali del paese, raccontandomi storia e aneddoti, e fornendomi informazioni importanti rispetto al quadro storico e sociologico della Festa e della comunità. Desidero ringraziare la signora Gioconda Sessa, madrina d’onore della Festa da più di settant’anni, la quale mi ha aperto il cuore raccontandomi la sua storia, seppur non conoscendomi. Ringrazio ancora altri membri della comunità che rappresentano parte integrante e strutturante della Festa, quali Luigi Castiello, Felice Giannino e Angelo Mocerino, per avermi fornito descrizioni precisissime dei diversi aspetti della Festa e per avermi spiegato significati e simbologie, modi di dire e usanze, valori e doveri che ad un occhio “ignorante” non avrebbero alcun senso. Ancora, ringrazio per l’ospitalità il Bar Sessa, il Paradise Caffè e l’artigiano di miniature Sebastiano Romano, per avermi mostrato le sue meravigliose creazioni. Ringrazio tutti i miei interlocutori, per essersi fidati di una “straniera”, per avermi fornito dati, informazioni, ma soprattutto per avermi trasmesso nella loro semplicità e umiltà l’amore e la passione per la Festa. Ringrazio tutta la mia famiglia partenopea, senza la quale mi sarebbe stato ostico, se non impossibile, realizzare la mia ricerca».
Il sociologo e giornalista, Antonio Castaldo, ha espresso «personalmente e a nome dell’intera Comunità di Brusciano le congratulazioni alla Dottoressa Jasmine Ignorato, ringraziandola per avere scelto e trattato la Festa dei Gigli di Brusciano come suo primo lavoro di ricerca nella forma della tesi per il compimento del Corso di Laurea in Antropologia Culturale ed Etnologia all’Università di Torino. Tanto con l’auspicio di future collaborazioni, sia per promuovere il nostro patrimonio storico e culturale e sia per contribuire ad ulteriori sviluppi nella ricerca demoantropologica in Italia e nel mondo».
IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali