LA SCELTA DEL CAST…
Anno 2013. Zack Snyder, già regista di Watchmen, viene scelto per la regia di questo nuovo cinecomic.
Henry Cavill riprende il ruolo di Superman, dopo l’ottimo reboot “L’uomo d’acciaio”.
Secondo voci di corridoio la Warner offrì 50 milioni di dollari a Christian Bale per riprendere il ruolo del pipistrello di Gotham, ma quest’ultimo rifiutò.
Così la scelta ricadde su Ben Affleck, tra le mille polemiche dei fan, ai quali non era affatto piaciuta la sua performance nei panni di Daredevil nell’omonimo film del 2003.
Snyder affermò che la scelta di un Batman più anziano era la giusta contrapposizione a un Superman più giovane, poiché “Batman ha le cicatrici di uno che combatte il crimine da tempo, ma mantiene comunque l’eleganza che il mondo vede in Bruce Wayne”. Nolan è stato coinvolto nella scelta di Affleck, che è stato il primo attore avvicinato da Snyder per la parte.
Nel finale del film viene introdotta anche la Wonder Woman di Gal Gadot (la quale in seguito avrà un lungometraggio tutto suo), con delle brevi scene in cui compaiono anche gli altri metaumani (Flash, Cyborg e Aquaman) che andranno a formare la Justice League.
IL FILM…
Come si potrebbe sentire l’umanità se arrivasse sulla Terra un essere divino capace di raderla al suolo? Questa è la premessa iniziale del film.
La notte contro il giorno, l’uomo contro il divino: Batman contro Superman.
Da un lato, dunque, Bruce Wayne è un individuo che si porta dietro il trauma (non ancora superato) della morte dei genitori, dall’altro c’è Clark Kent, che nonostante cerchi in tutti i modi di agire nel modo giusto, viene additato al titolo di “tiranno”.
Pessimismo apocalittico, lunghe sequenze di combattimento, esaltanti effetti speciali, stile dei personaggi, ambientazioni comic-accurate e connotazioni di stampo divine: questi elementi contraddistinguono la personalissima impronta di Snyder (che fu scelto personalmente da Nolan per la regia di “Man of Steel”): un regista che, soprattutto a livello fotografico, sa di certo il fatto suo.
Un film che è stato duramente criticato, ma che dopo diversi anni lascia ancora il suo bel parlare di sè.
I riferimenti narrativi si possono invece far risalire a “Il ritorno del cavaliere oscuro” di Frank Miller e al ciclo “La morte di Superman” di Dan Jurgens. Il villan Lex Luthor di Jesse Eisenberg riesce a emergere per la sua malvagità, incarnando l’imprevedibilità del terrore e trasmettendo l’idea che la sua follia possa essere sufficiente per la distruzione della civiltà. Nello scontro finale contro Doomsday si prende in considerazione la morte di Superman, disinnescando la convinzione dello spettatore secondo cui una giustizia ultraterrena può compensare quello che la giustizia degli uomini sulla Terra non è in grado di realizzare. Questo film è anche una sorta di preludio a “Justice League”; in particolare, introduce la Wonder Woman della meravigliosa Gal Gadot.
Brillante è anche l’interpretazione di Jeremy Irons nei panni di un Alfred molto pacato e significativo (la sua versione è stata molto apprezzata dai fan).
Questo film è stato stroncato soprattutto per la scena clou, ribattezzata come il “momento Martha”: Batman, sul punto di sferrare il colpo di grazia a Superman, viene fermato dalla richiesta da parte del kryptoniano di salvare Martha, la madre adottiva terrestre. Il cavaliere oscuro rimane impietrito poiché quel nome gli riporta alla mente i ricordi di sua madre: Martha Wayne. Grazie a questo particolare, l’uomo pipistrello capisce che in realtà i due supereroi non sono nemici, ma che soprattutto Superman non è un nemico, ma è più umano addirittura di lui, seppur proveniente da un altro pianeta. Appianate così le divergenze, Batman pone fine al duello e, grazie all’aiuto del fidato Alfred, rintraccia Martha Kent, presa in ostaggio da Lex Luthor.
Tuttavia, come spesso accade, purtroppo molti spettatori si fermarono al guscio e alla superficialità, non riuscendo a cogliere questo significativo passaggio della pellicola (credendo che Batman non avesse ucciso Superman solo perché accomunati dal fatto che le loro madri avessero lo stesso nome) che, dal canto suo, forse poteva fare qualcosa di più al riguardo per rendere più agevole la comprensione.
In definitiva,” Batman vs Superman” è stato un lungometraggio di tutto rispetto, criticato forse troppo ingiustamente, per il semplice fatto di essere diverso da tutti gli altri film del genere o di essere troppo dark (in contrapposizione allo stile più leggero che, invece, contraddistingue da sempre l’universo cinematografico rivale Marvel).
Un film su cui molti si ricrederanno, soprattutto in seguito alla visione della director’s cut di Snyder, uscita in home video, che acquista dignità nel confronto con la versione uscita al cinema, offrendo una narrazione più appetibile e fluida per il grande pubblico.
Ancora oggi i fan acclamano la versione del cavaliere oscuro di Ben Affleck (dopo averlo inizialmente aspramente criticato), in quanto ritenuto quello più attinente e fedele al mondo dei fumetti.
Ricordiamo che Affleck tornerà in “The Flash” di Andy Muschietti, in uscita nel 2023.
CITAZIONE CELEBRE…
“C’è stato un tempo incontaminato, un tempo precedente. Esisteva la perfezione, l’assoluto adamantino. Come precipitano le cose, le cose sulla Terra. E ciò che cade, è caduto.”
(Bruce Wayne nella scena di apertura del film)
(Sebastiano Gaglione)