“Il Bio-distretto d’Irpinia rappresenta una forma innovativa di governo del territorio in cui i cittadini, istituzioni, agricoltori e tutti gli attori della filiera agricola stringono un patto per la gestione sostenibile del territorio, secondo i principi dell’agricoltura sempre più sostenibile . Una nuova forma di governo del territorio per lo sviluppo locale”.
È quanto afferma Antonio Capone presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino durante l’incontro per avviare l’iter relativo alla costituzione del Biodistretto d’Irpinia promosso dal Comune di Ariano Irpino, capofila del progetto che si occuperà di portare avanti la procedura burocratica.
“Negli ultimi anni – afferma Capone – si è assistito a un vero e proprio proliferare di tali iniziative su tutto il territorio nazionale, in proporzioni tali da non avere uguali nel resto di Europa e del mondo. Partendo dalle filiere sostenibili, quindi il biodistretto si propone come un approccio partecipativo allo sviluppo locale, dove l’agricoltura di qualità possa essere fatta sempre con meno input”.
All’incontro che si è svolto presso il Museo Civico e della Ceramica di Ariano Irpino ha partecipato anche Antonio Dello Iacono, segretario dell’Ordine dei Dottori Agronomi di Avellino.
“Al di la delle ovvie ragioni economiche – spiega Dello Iacono – un modello di agricoltura sempre più sostenibile per la produzione di beni a basso impatto ambientale è doveroso ed è sempre più richiesto e fa parte integrante di un settore in continua crescita ed è fortemente sostenuto dalle politiche europee. Ma le ragioni più profonde vanno ricercate nella volontà dei territori di creare sviluppo sostenibile partendo dalla valorizzazione dell’esistente, ovvero, nelle aree rurali, delle filiere agroalimentari”.
“Ne è la riprova – sottolinea Dello Iacono – il fatto che alcuni biodistretti sono nati dal basso per iniziativa di attori extra-agricoli.
Il fenomeno ha raggiunto proporzioni tali da non poter più essere ignorato dalle istituzioni sia nazionali che europee. A livello nazionale la legge di stabilità n. 205/2017 li definisce i ‘distretti del cibo’ tra cui sono annoverati anche i distretti biologici. La legge ha proposto il superamento della vecchia dicotonia ‘distretto agroalimentare di qualità’, distretto rurale, proponendo una nuova classificazione che ne considera la natura di ente per lo sviluppo integrato del territorio”.
I Biodistretti – aggiunge Dello Iacono – sono i protagonisti sul territorio per il consolidamento dell’agricoltura sostenibile attraverso l’assistenza e formazione continua alle aziende, finalizzata al rafforzamento dei territori biologici tramite l’inclusione di aziende biologiche o in conversione e al miglioramento delle performance economiche dell’azienda. Le esigenze dei territori in effetti sono molto simili. Innanzitutto c’è una grande necessità di assistenza tecnica qualificata (noi agronomi ci siamo) sia per favorire la conversione al biologico delle aziende convenzionali, sia per supportare le aziende biologiche già costituite, soprattutto per favorire la transizione dal biologico di sostituzione all’agroecologia”.
“Con la costituzione di questa associazione – conclude Dello Iacono – si è stabilito che anche in Irpinia i tempi sono maturi per considerare il biodistretto come un’istituzione affidabile nell’ambito del panorama degli Enti per lo sviluppo locale”.
“Per progetti importanti e ambiziosi come questo – evidenzia il presidente Capone – è necessaria la collaborazione e il contributo di tutti. Sono dinamiche di evoluzione e sostenibilità territoriali di ampio respiro e di enorme impatto ambientale -economico- sociale, ove è fondamentale l’assistenza tecnica professionale per nuovi modelli di agricoltura e per questo siamo lieti di partecipare come Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Avellino a questo importante progetto territoriale, come partner del Comitato tecnico scientifico, che consiglierà e guiderà nelle scelte i futuri passi politici. Un ringraziamento – conclude – va all’amministrazione comunale di Ariano Irpino che ha organizzato e creato questa iniziativa per il cambiamento e l’utilizzo dei nostri territori”.