E’ stata presentata ieri la lista di Fratelli d’Italia che partecipa alle elezioni amministrative di Pozzuoli del prossimo 12 giugno. In rappresentanza del partito di Giorgia Meloni erano presenti il capogruppo regionale Michele Schiano di Visconti e i dirigenti nazionali del partito Luciano Schifone e Luigi Rispoli. Il candidato sindaco e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia ha illustrato i punti salienti del programma amministrativo e i motivi della scelta: “E’ una competizione difficile, ci sono cinque candidati sindaco, 23 liste e ben oltre 500 aspiranti alla carica di consigliere comunale. E’ un bene risvegliare le coscienze per la nostra città e spero che questo impegno ci sia non solo oggi in campagna elettorale, ma anche dopo il 12 giugno. La politica deve essere servizio, non un servizio”. “Pozzuoli è una città bellissima – dice il 39enne imprenditore – ma ha bisogno di cambiare marcia. Dal turismo all’ambiente, dai trasporti alla sicurezza senza dimenticare il patrimonio inestimabile delle sue periferie. Ci vuole concretezza, di progetti non realizzati ne abbiamo fin troppi”. “Il nostro è un programma aperto, pronto ad essere ampliato con tutte le idee che arriveranno da altri cittadini che come noi vogliono realizzare il cambiamento. La società che viviamo nel nostro territorio e le vicende della classe politica negli ultimi decenni ci impongono come priorità due temi: la legalità e il recupero di una tradizione civica” aggiunge il candidato sindaco di Fratelli d’Italia. “Abbiamo bisogno di sicurezza, quella vera. Più controlli, più forze dell’ordine in campo, più videosorveglianza. Quello che sta succedendo in questi giorni a Napoli, a Qualiano e a Castellammare è gravissimo. E’ terribile pensare che non possiamo stare tranquilli al bar con gli amici, i nostri figli non possono stare in giro per colpa di qualche scalmanato e di qualche delinquente. Dopo la pandemia abbiamo bisogno di tornare a vivere senza paura. La politica deve essere al fianco dei cittadini e delle loro esigenze. Anche in quelle minime: per far crescere un territorio bisogna conoscerlo, viverlo, capirlo e soprattutto ascoltarlo” conclude Guerriero.