E’ decisamente rosso in volto il dott. Salvatore Alaia per le risposte ricevute, negli ultimi quindici anni, dalle istituzioni locali (Regione Campania, Comune di Avellino, ASL di Avellino) in merito alle aspettative di chi soffre di disturbi dello spettro autistico. Indifferenza, incapacità, incompetenza, queste le parole giuste per una vicenda che, nel corso degli anni, si è persa nei meandri della burocrazia segnando una delle pagine più buie della storia dell’intera realtà Irpina. Parlare di autismo, o meglio di disturbo dello spettro autistico, significa parlare di un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge un numero consistente di bambini che non possono vivere ai margini della società nell’indifferenza di chi ha ruolo e responsabilità per una vicenda, come quella del Centro Autistico di Avellino, a cui ancora oggi non si riesce a dare la giusta dimensione soprattutto per tutte quelle famiglie che vivono quotidianamente le problematiche legate all’autismo. Questo è quanto dichiarato dall’ex Sindaco di Sperone che in maniera chiara e diretta afferma: “Un autistico può vivere anche solo al margine della prigionia, il margine esiste quando non si parla di autismo”.