Il mercato del lavoro ha subito, nell’ultimo biennio, profondi cambiamenti. La rinnovata consapevolezza dei lavoratori nella scelta tra lavoro e tempo libero, la volontà dei lavoratori della fascia d’età tra 18 e 35 di non barattare la vita privata con il lavoro sono, più in generale, effetti delle privazioni cui, a vario titolo, ci ha costretto il lockdown.
I mesi trascorsi in lockdown hanno in qualche modo determinato un dirompente effetto psicologico sui lavoratori, un effetto tale da stravolgere il mercato del lavoro per come siamo stati storicamente abituati ad intenderlo.
Di non secondaria importanza, gli effetti che la pandemia ha causato dal punto di vista prettamente economico. Alcuni settori hanno ceduto il passo di fronte alla forza di altre attività: è il caso, per esempio, del “commercio tradizionale” che soccombe sempre di più sotto il peso degli e-commerce; della logistica che ormai drena lavoratori dai settori più disparati, fino alle professioni digitali.
La scelta dei lavoratori più giovani
Negli ultimi due anni, dunque, il mondo del lavoro ha subito cambiamenti tali da incidere, soprattutto, sulle scelte dei lavoratori più giovani, di coloro che approcciano proprio in questi mesi ai nuovi impieghi. E mentre in passato i fenomeni migratori direttamente connessi alla ricerca di un impiego rappresentavano la normalità, oggi si registra il fenomeno diametralmente opposto.
Sempre più giovani decidono di non inseguire il trasferimento come unica possibilità per garantire la propria crescita professionale ma, anzi, scelgono di dedicarsi alle professioni digitali proprio per evitare lo sradicamento dalla terra d’origine. E, chiaramente, il fenomeno non può essere considerato esclusivamente come frutto della spunta marcata sul lavoro agile e sullo smart working.
Sono le nuove professioni che, di fatto, non necessitano di modalità di organizzazione ormai obsolete e che non fondano il proprio presupposto sul lavoro subordinato, sia esso a tempo determinato o indeterminato.
Consulenza fiscale e tassazione agevolata tra le basi del successo
L’impatto delle professioni digitali è stato dunque dirompente con un numero crescente di professionisti che decidono di lavorare esclusivamente online avvalendosi degli strumenti digitali sia per la gestione delle fasi produttive che di quelle prettamente amministrative. Ad agevolare sicuramente la crescita del settore è stato anche il regime forfettario che, con i suoi numerosi vantaggi, ha favorito tutti quei professionisti con volume d’affari limitato, permettendo loro di abbattere il peso delle imposte.
Da non sottovalutare, inoltre, il supporto rintracciabile in piattaforme online di consulenza fiscale, come quella offerta da Fiscozen, in grado di seguire a 360° la nascita di nuove realtà imprenditoriali di successo, guidandole nella folta giungla degli adempimenti burocratici e nella gestione amministrativa e fiscale dell’azienda.
Livelli di tassazione elevata e il rischio di trovarsi impelagati in una marea di adempimenti, potrebbero infatti rappresentare il maggior limite alla nascita di nuove imprese, soprattutto giovani e le evidenze, in realtà, sebbene possano talvolta raccontare di rovinosi insuccessi, nella maggioranza dei casi narrano di imprese di successo fondate esclusivamente su grandi idee rimaste sopite per lungo tempo.