Ci ha lasciati Piero Angela, giornalista, divulgatore scientifico, scrittore un uomo di un tempo che non è più nostro. Forse per questo il distacco sa di un dolore sordo e perturbante. Malato diceva che la morte è un fastidio dell’esistenza. Così ha consegnato alla RAI la sua ultima comunicazione per il pubblico che sa di testamento. Così ha scritto:
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese”.
Se c’è una definizione che calza alla perfezione per Piero Angela questa è: l’uomo che ha fatto della leggerezza, sobrietà e gentilezza la cifra della sua comunicazione. Era credibile perché era così anche nella vita. Una vita che abbiamo ammirato per il tono e lo stile di un uomo di altri tempi; anzi di un tempo che porta con sé la nostalgia per le cose eleganti e ben fatte. Un tempo fatto di attenzione alle persone e alle cose che si dicono sapendo di volerle condividere per dare a tutti l’opportunità di provare a conoscere e frequentare la bellezza della cultura, la bellezza della conoscenza. Ha dimostrato che la televisione non è l’imbarazzante racconto pornografico delle esistenze gridate e il palinsesto delle vanità fatue. È piuttosto un momento di crescita e di ricerca della bellezza del racconto, anche nelle informazioni ben raccontate. Di ogni cosa si raccontasse con Piero Angela si faceva esperienza di un mondo complesso e affascinante che sapeva rendere facile e leggero alla condivisione. Con una grazia che ammaliava sapeva aprire mondi e fare prigionieri intere generazioni in una vorace sete di conoscenza. Lascia un mondo meno gentile e ci consegna un testamento di responsabilità verso il sapere che resta la nostra salvezza, la nostra possibilità di trovare un senso e restituire un senso alla vita…
14/08/2022 Nunziata Napolitano