Al margine di una sentita riflessione in seno al Direttivo dell’Associazione, attraverso le note del Comitato politico e quelle dell’Ufficio di Presidenza, sulla questione Acque irpine – di cui diverse relazioni di figure competenti in materia e di appelli di cittadini amareggiati – si fa seguito con il presente comunicato: «i Governatori di Campania e Puglia, complice il loro Segretario nazionale del PD, si sono “spartiti le Acque irpine”, innescando anche riflessioni su quelli che sono i proventi da Esse derivati e derivanti; sotto il più incomprensibile assordante mutismo e, comunque, senza alcuna percepibile “levata di scudi”.
È lampante l’opportunismo del silenzio dei tanti; dei vari politici della provincia di Avellino visti più come dei politicanti; ovvero dei Deputati regionali della Campania, in quota provinciale di Avellino, nonostante la campagna elettorale per le Elezioni del Parlamento della Repubblica italiana sia nel vivo, anche nelle nostre piazze e comunità. E quello che, poi, fa più discutere e, di cui molti cittadini, sconfortati, non ne percepiscono il senso e la logica, ovvero l’acquiescenza di taluniAmministratori, soprattutto dei “paesi di sorgente”.
“Ahimè – dichiara un cittadino di Caposele – noi Irpini e, specialmente, noi dell’Alta Irpinia, siamo solo vacche da mungere, senza foraggio e senz’acqua! Noi siamo diventati – incalzando – merce preziosa di scambio, con il tacito accordo della nostra classe,cosiddetta, dirigente. Perché, allora, non sfidare qualche politico, i candidati o gli amministratori a confrontarsi su questo tema dello scippo delle Acqueirpine del quale – concludendo – non si vuoleminimamente far sentite alito di voce?”
È bene, per questo, accogliere pubblicamente il pensiero che è, in verità, comune tra la gente di questo territorio ma che non è, evidentemente, accolto a sufficienza. Non meno, evidenziarequella che è nei fatti la questione.
L’Irpinia perde la battaglia dell’Acqua e la regione Campania ne intasca gli spiccioli, formalizzando l’accordo con la regione Puglia, che è pubblicato sul BURC del 12 settembre 2022. Accordo di programma tra regione Campania e regione Puglia ed Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale per il trasferimento idrico interregionale tra Campania e Puglia e la gestione della galleria “Pavoncelli bis”. Al comune di Caposele resta soltanto il già previsto compenso derivante dalla gestione della centrale idroelettrica a ridosso della suddetta Pavoncelli bis, funzionante con le acque provenienti da Cassano Irpino; con il sindaco di Caposele che non ha avuto neanche l’ardire di far rispettare la concessione e il diritto dei 365 moduli litri al minuto/secondo, in uso esclusivo degli abitanti di Caposele, statuito dal dispositivo di legge nel 1905 tra lo Stato italiano e il comune di Caposele.»