Sul progetto della creazione del Forno Crematorio nel verde dell’Irpinia si mobilitano le associazioni ambientaliste ovvero, intervengono il rappresentante dei ISDE Medici per l’ambiente, Ultimi per la Legalità di Don Aniello Manganiello, Lotta per la Vita rappresentata da Anna Cantelmo, Ascolto Donna rappresentata dall’avv. Valentina Musto, Assimas -Associazione Italiana Medicina Ambiente Salute, /i quali appreso la notizia si sono immediatamente attivati per organizzare un incontro con gli amministratori per un confronto e «a riflettere sui numeri forniti dagli enti preposti alla tutela e alla prevenzione, controllo e vigilanza in materia di igiene e salvaguardia dell’ambiente che parlano con certezza come l’impianto di cremazione andrebbe a creare livelli di intollerabilità nell’aria della città. Noi pensiamo – dice Caruso – che quando si programma la realizzazione di impianti del genere, che possono cambiare gli equilibri igienico-sanitari, devono essere avviati momenti di confronto con tutte le componenti sociali e civili. Non esistono forni a impatto zero». Caruso sottolinea una serie di problemi: «l’impianto di cremazione sarebbe una bomba ecologica in termini di qualità dell’aria, con rischi sulla salute dei cittadini grandi e piccoli, causa di malattie, anche gravi, per le emissioni di sostanze inquinanti. Bruciare corpi inquina, nel processo di cremazione, si producono inquinanti atmosferici, quali: polveri di monossido di carbonio, ossidi di azoto, composti organici, inorganici del cloro e fluoro, metalli pesanti, oltre a emissioni di mercurio, zinco, diossine-furani e Ipa. Il rappresentante di ISDE medici per l’ambiente afferma: «Gli impianti di cremazione, inquinano e sono ormai superati. In Europa sono già state adottate tecnologie alternative, che non danneggiano l’ambiente». Tra queste, sottolineano, la cremazione a freddo «che non rilascia alcuna sostanza», oppure la tumulazione areatarontate al senso della responsabilità ”, auspicando “ che ciascuno, nel suo piccolo, dia il proprio contributo alla costruzione di una società più giusta e onesta”,
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste annunciano nei prossimi giorni un sit-in nella cittadina archeologica con un dibattito pubblico.