Al via la tre giorni di dialogo e confronto sulle concrete traiettorie di sviluppo dei territori dell’Appennino campano, promossa da Comune e Provincia Di Avellino, con il sostegno di Anci e Regione Campania
«Confronto, rispetto delle idee e delle persone, sensibilità verso i temi dell’ambiente, della cura del territorio e delle comunità. Ma anche impegno concreto per tracciare quelle traiettorie di sviluppo che possono strappare dalla marginalità la mia terra e tutte quelle che vivono le stesse condizioni di disagio e che vengono perimetrate nello straordinario concetto di Aree interne». Così Diego Guerriero, consigliere comunale e provinciale di Avellino, evidenzia l’idea, l’impegno e la visione che tiene insieme gli Stati generali delle Aree interne che si terranno ad Avellino dal 15 al 17 giugno e che hanno l’obiettivo di riportare i margini al centro e tracciare concrete traiettorie di sviluppo per i territori dell’Appenino campano.
«Si tratterà di una opportunità di rilancio dei territori. Un’occasione per responsabilizzare gli amministratori e la Politica su temi di interesse collettivo. Senza bandierine e campanili. Senza steccati o appartenenze politiche – sottolinea Guerriero, ideatore dell’iniziativa che nelle scorse settimane è approdata anche alla Camera dei Deputati a Roma – Una sessione di lavoro per remare tutti dalla stessa parte al fine di raggiungere l’obiettivo comune: il rilancio definitivo e necessario delle Terre dell’Osso attraverso proposte utili ed innovative.
Per tutto questo, insieme ai riferimenti istituzionali, Gianluca Festa, sindaco di Avellino, Rizieri Buonopane, presidente della Provincia di Avellino, e ad un comitato scientifico di primissimo piano, si è lavorato per mesi ad un progetto ambizioso che ha chiesto e ottenuto un contributo sensibile in termini di idee e proposte da chi amministra, chi forma il tessuto imprenditoriale ed associativo delle comunità che vivono nelle “Terre dell’Osso” e a cui si sono uniti anche la Regione Campania e il Governo centrale, partner imprescindibili di questa avventura.
«Solo chi vive questi territori può trovare la forza e le soluzioni che dovranno condensarsi in un documento finale che dovrà per forza di cose aprire un dibattito nazionale sulle Aree interne – prosegue il consigliere comunale e provinciale di Avellino – Abbiamo bisogno di strumenti normativi in grado di invertire un trend che si declina anche e soprattutto attraverso la dispersione scolastica, la mobilità accidentata, l’infrastrutturazione carente, il welfare inesistente e lo spopolamento dei territori. Adesso tocca a noi – conclude – A noi amministratori, imprenditori, facilitatori culturali, operatori del terzo settore partecipare lasciando da parte definitivamente il piagnisteo e la lamentazione daccapo. Ora è il momento di agire per il bene dell’Irpinia e delle Aree interne del Paese più bello del mondo».