Truffa per falsi diplomi e falso, la Procura di Vallo della Lucania ha ricostruito il tutto e ora è al vaglio del gip, in udienza preliminare, a seguito di una richiesta di rinvio a giudizio. Il numero considerevole di imputati – 373 – ha spinto il giudice a celebrare l’udienza a Salerno, giorni fa, nell’aula bunker, per ragioni logistiche e di spazio. Oltre una ventina gli imputati Irpini. Le parti si aggiorneranno ai primi di luglio, tra questioni preliminari e richieste di riti alternativi. Le accuse, a vario titolo, comprendono anche falso commesso da pubblico ufficiale e truffa aggravata, oltre che tentata. Il lavoro dei carabinieri era partito dopo una segnalazione di un Ufficio Scolastico regionale, che aveva evidenziato come alcuni docenti, per l’assunzione in ruolo nel 2018, avessero presentato titoli di studio molto datati e mai esibiti in nessuna procedura concorsuale. Da una verifica di quei titoli, si era poi scoperto che la documentazione non era stata mai utilizzata.
Il 2 maggio davanti al gup del tribunale di Vallo della Lucania, Benedetta Rossella Setta, sono stati rinviati a giudizio. Gli inquirenti contestano ai 373 imputati i reati corruzione in concorso, falso ideologico, truffa aggravata ai danni dello Stato e tentata truffa. Una maxi inchiesta condotta dai militari dell’Arma che ha portato alla luce una serie infinita di titoli falsi utilizzati per scalare le graduatorie per l’insegnamento e riuscire ad ottenere altri incarichi nella pubblica istruzione. Gli imputati sono beneficiari dei presunti falsi diplomi rilasciati da un istituto paritario per periodi relativi al 1997 e nel periodo 2014. Le indagini, portate a termine dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania erano partite dopo una segnalazione dell’Ufficio Scolastico regionale che aveva riscontrato un particolare importante: per l’assunzione in ruolo nel 2018, numerosi docenti avevano scelto di presentare titoli di studio molto datati, soprattutto mai presentati in nessuna procedura concorsuale precedente. Gli inquirenti hanno portato alla luce oltre 400 diplomi considerati falsi dalla pubblica accusa e sequestrati ad una scuola di San Marco di Castellabate. Inoltre nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dai magistrati della Procura di Vallo della Lucania vengono contestati 778 capi di imputazione in ben 258 pagine. Inizialmente gli indagati erano 554, ma con le ulteriori indagini, approfondimenti e riscontri l’avviso di richiesta di rinvio a giudizio è stata notificata solo a 373 persone. Inoltre gli inquirenti hanno accertato un danno per la pubblica amministrazione di circa 7 milioni e 500mila euro relativi ai contributi non dovuti e versati a loro favore. Nel mirino degli inquirenti sono finiti i diplomi di specializzazione polivalente, il diploma magistrale, il diploma di operatore dei servizi sociali e del settore ristorazione cucina o sala e bar. Tutti utilizzati ad avviso della Procura e carabinieri di Vallo della Lucania – per ottenere incarichi da insegnanti, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici.
Gli imputati arrivano da tutta la Campania, ma anche da altre città italiane, tra cui Empoli, Bollate, Como, Firenze, Bronte, Locri, Minturno, Ivrea, Udine, Oristano. Gli imputati irpini coinvolti sono G. D. di Avella, A. I. di Avellino, O. L. di San Martino Valle Caudina, M. L. di Avella, G. P. di Avella, I.D.G. di Avellino, F. I. di Avellino, F. F. di Avellino, M.G. di Avellino residente ad Avella, G. M. di Sirignano, A. M. di Mugnano del Cardinale, N.M. di Mugnano del Cardinale, P.N. di Baiano, G.B. di Ariano Irpino, M. C.F. di Ariano Irpino, M. P.F. di Avellino, L.O. di San Sossio Baronia, V.C. di Avellino, L.M. di Avellino, S.I. di Roccabascerana, G. S. Sirignano, T. N. di Avellino, G. G. di Avella, M.C. di San Martino Valle Caudina, M.F. di Avella, A. M. di Sirignano, N.M. di Avella, P.L. di San Martino, A. U. di Sperone, R. N. di Pago del Vallo di Lauro, M. A. di Mugnano del Cardinale, F.C. di Quadrelle. A difenderli gli avvocati Valeria Verrusio, Gaetano Aufiero, Antonio Falconieri, Raffaele Bizzarro, Raffaele Scarinzi, Antonio Capriglione e Giuseppe Ceccarelli.