Siamo a Scampia è sera e i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli stanno setacciando le strade del quartiere. La gazzella percorre via Impastato quando nota 2 uomini davanti a un box del civico 29. Ci troviamo in una strada non troppo lunga con garage e cantine che si trovano al disotto di un complesso polare. La strada divide inoltre due parchi residenziali densamente popolati – il parco Fiorito e il Lotto K – a due passi dall’Istituto alberghiero Vittorio Veneto.
I militari entrano e bloccano i 2. Nel locale – come si diceva un tempo – una vera e propria “Santa Barbara” dell’esplosivo.
Tantissimo il materiale per il confezionamento artigianale di fuochi d’artificio e davvero ingente la quantità di polvere da sparo custodita in barili di latta e sacchi messi a terra e nei ripiani degli scaffali. Una bomba ad orologeria dalla notevole pericolosità. Gli artificieri dell’Arma sono intervenuti sul posto ma si è dovuto attendere ed agire nelle prime luci dell’alba visto le difficoltà ambientali e la pericolosità dell’esplosivo. Agire nel buio sarebbe stato troppo pericoloso e i carabinieri hanno piantonato l’area per tutta la notte. Il box – adibito abusivamente alla fabbricazione e al deposito di materiale pirotecnico illegale – è stata sequestrato.
Nel bilancio dei sequestri polvere da sparo, ordigni artigianali e materie prime per il loro confezionamento.
75 chili di perclorato di potassio, una base per la creazione del pirodal, miscela di polveri esplosive ad alto potenziale. Un barile di polvere pirica di altra natura, 22 rotoli di miccia, 6 scatole di ordigni “cobra 10”.
Quanto basta per far saltare in aria una palazzina.
A finire in manette Raffele Scuotto e Vincenzo Esposito, 60enne e 58enne del posto già noti alle forze dell’ordine. I due sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale, devono rispondere di detenzione illegale di esplosivi. Indagini in corso da parte dei Carabinieri volti ad accertare la destinazione ma soprattutto la provenienza di così tanto esplosivo.