Comunicato Stampa
La depurazione industriale è un servizio poco appariscente ma nevralgico per garantire l’ecosistema irpino, che è patrimonio prezioso della nostra terra, e gli insediamenti produttivi, che hanno tutti necessità vitale di smaltire i reflui del proprio processo lavorativo.
Tale servizio è stato finora garantito a prezzo di inenarrabili difficoltà personali dal personale gia’CGS e poi ASIDEP che, addestrato da esperti appositamente incaricati dall’Autorità governativa nell’immediato dopoterremoto, hanno maturato col tempo una esperienza preziosa, messa in campo con abnegazione e scrupolo se molto raramente si è potuto registrare un inquinamento nei fiumi da reflui provenienti dalle aree industriali.
Abbiamo difeso noi, insomma, la salute delle terre e dei fiumi che costituiscono il tratto caratterizzante della nostra stessa civiltà e abbiamo al contempo aiutato l’economia provinciale consentendo alle fabbriche di produrre e di garantire il lavoro!
Fra l’altro presso gli impianti di depurazione presenti sulle aree industriali si è consentito ad alcuni Comuni di allacciare agli impianti le fogne comunali e a diversi opifici allocati fuori dalle aree di convogliare i rifiuti liquidi, oltre ad accettarvianche percolato proveniente dalla discarica di difesa grande e da altre centri di trattamento dei rifiuti solidi, quale quello conferito da Irpinia Ambiente, con ciò assolvendo ad un compito prezioso per l’ambiente. Anch’esso dall’eminente rilievo civile ed economico.
Oggi il Consorzio ASI, con allucinante ritardo, afferma di non avere risorse sufficienti per garantire il servizio, dopo aver prima provocato il fallimento del CGS, società in sua proprietà. per 24 milioni e poi di Asidep, anch’essa in proprietà, attualmente indebitata per altri 8 milioni di euro
Tralasciamo di insistere sugli interrogativi più ovviche ciascun osservatore si porrebbe su questa vicenda, competendo eventualmente alla Procura della Repubblica indagare sulla spregiudicata disinvoltura con cui sono state amministrate queste società, che, prive di copertura finanziaria adeguata, hanno tradito le legittime aspettative dei creditori (dicesi ricorso abusivo al credito) lasciando poi gli stessi dipendenti in credito tuttora di diverse mensilità non corrisposte da entrambe le aziendeperché intendiamo sottoporre oggi all’attenzione dell’opinione pubblica la grottesca proposta con cui il consorzio ASI ritiene di continuare la gestione configurando, a nostro avviso, un vero e proprio attentato all’ambiente.
Orbene all’ASI, dopo aver fatto incancrenire la gestione economica di ben due società senza garantire un flusso finanziario minimo per anni si afferma oggi con impagabile candore che non sussistono risorse sufficienti per continuare così e non ci si dimette consegnando le chiavi degli impianti all’Ente Regione, ma, contraddittoriamente, si delibera di mettere a gara il servizio con lo stanziare fondi relativamente maggiori che mai in passato aveva voluto erogare alle società fallite e prevedendo che l’impresa che si aggiudicasse il servizio assuma non più di 18 fra gli attuali 55addetti che, ridottisi a causa di pensionamenti ed esodi volontari sono già, allo stato, a malapena sufficienti.
Nel frattempo i dipendenti sono in via di licenziamento da parte della curatela fallimentare cosicchè a breve gli impianti rimarrebbero sguarniti e l’intero comparto industriale sarebbe paralizzato.
Assurdamente insomma – e verosimilmente a causa dei contrasti fra le diverse fazioni politiche a cui fanno riferimento l’ASI e l’Ente Provincia ci si rifiuta di accogliere la proposta di Irpinia Ambiente, che ha manifestato la propria disponibilità a rilevare immediatamente la gestione al prezzo previsto nel bando di gara assumendo comunque tutti i 55 dipendenti attualmente in forza ad ASIDEP.
Andrebbe anche detto, peraltro, che mentre gli pseudopolitici ingaggiano dispute dialettiche in favore dei media abbarbicandosi su norme di cui non capiscono nemmeno la portata che a loro dire gli impedirebbero di assumere all’ASI i dipendenti ASIDEP, i lavoratori hanno una legittima aspettativa, riveniente dalla espressa previsione del Testo Unico sulle società Partecipate Pubbliche, di venire un giorno tutti assunti alle dipendenze del gestore del Servizio Idrico com’è appena avvenuto in Basilicata e dunque non potrebbero venire oggimessi in vendita all’asta come una volta gli schiavi.
Tant’è, quello che riteniamo debba interessare all’opinione pubblica, al di là della solidarietà alle nostre 55 famiglie che grazie a talune facce di bronzo (qualcuno un tempo affermava baldanzoso a mezzo stampa che avrebbe salvaguardato tutti i posti di lavoro) da tempo stentano a tirare avanti senza retribuzione e che in prossimità del Natale vedono il baratro della disoccupazione è la banale circostanza che l’appalto ipotizzato dall’ASI nel bando di gara, con personale ridotto non può in alcun modo garantire l’efficacia della depurazione e costituisce dunque un azzardo grossolano che provocherebbe senza dubbio la stasi del processo depurativo.
Avendo peraltro l’ASI posto anche il divieto di accettare rifiuti liquidi dall’esterno, che risultarono in passato l’unica fonte aggiuntiva di entrate utile a reggere i costi la conseguenza logica, per chiunque abbia un minimo di raziocinio e di competenza nel campo, è che gli unici potenziali interessati ad aggiudicarsi l’appalto a queste condizioni potrebbero essere speculatori senza scrupoli o, al più, elementi di dubbia provenienza interessati abituati a non rispettare le Leggi.
Questo inaccettabile gioco al risparmio sulla pelle dei lavoratori ma anche sulla salute dei cittadini irpini va fermato!
La pervicacia con cui il Presidente ed i consiglieri di amministrazione del consorzio ASI rimangono attaccati alla seggiola e giocano con la sicurezza dell’ambiente e la stabilità dell’apparato industriale ci lascia in ogni caso allibiti.
Ma ancora più costernati rimaniamo di fronte all’inerzia dell’Ente Regione ed al mutismo dei consiglieri regionali di maggioranza eletti in Irpinia, memori di un manifesto di solidarietà nei nostri confronti apparso tempo fa che giocoforza dobbiamo bollare come ipocrita alla luce della inazione da parte dei suoi rappresentanti nelle sedi decisionali, dediti come sono alla guerra fra bande che paralizza attualmente tutte le società di servizi pubblici in provincia.
Sappiano però che, così stando le cose, noi tutti ce ne ricorderemo e le elezioni sono molto vicine.
Presidente De Luca se ci sei batti un colpo!
E dire che Elly Schlain sta anche preparando la manifestazione del 11 novembre per difendere i lavoratori ed il salario minimo.
Avellino 8 Novembre 2023