PICONE: “Non ci sono i presupposti per continuare con un partito senza alcun indirizzo politico. Chiedevamo risposte, dopo 15 mesi restano soltanto dubbi”.
“Nella vita tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Le esperienze, anche in politica, garantiscono sempre la conoscenza di altre persone, lo scambio dialettico e la voglia di costruire un progetto che possa offrire alla cittadinanza e agli elettori un punto di aggregazione, con spirito di servizio e nessuna voglia di arrembare navi alla piratesca maniera per accomodarsi su qualche poltrona di comando. Con questo spirito, dall’Irpinia, oltre un anno fa si era creato un gruppo di persone che avevano sposato il programma nazionale del partito Italexit. Tutti ci siamo impegnati, nessuno escluso, a partire dal Coordinatore Provinciale Architetto Claudio Rossano che ancora oggi intendiamo ringraziare, passando per tutti i candidati alle elezioni del 2022 che in piena estate si sono messi a disposizione sacrificando tempo ad affetti e professioni (sia ben chiaro a tutti).
Impegno che per noi ha rappresentato simbolo di militanza politica ed anche non pochi fastidi in una provincia, quella irpina, dove tutto è assoggettato ad un potere politico ben radicato, ben consolidato. La nostra estrazione politica, non certo di centrosinistra o sinistra, ci avrebbe messo in condizione di scegliere se valutare di garantire come gruppo di persone o come singoli un appoggio al centrodestra con Fratelli d’Italia o altri partiti (a noi sarebbe parso anche naturale politicamente parlando) ma abbiamo, nel 2022, deciso di provare a creare una nuova entità che potesse portare avanti un discorso libero e soprattutto sincero con elettori, simpatizzanti e tesserati anche in Irpinia.
Dopo la sconfitta elettorale dello scorso anno che vedeva per la prima volta Italexit impegnato con propri candidati (dopo aver superato la montagna da scalare della raccolta firme in piena estate) era nelle nostre intenzioni, cosi come abbiamo fatto organizzando anche un convegno sul PNRR presso il Circolo della Stampa di Avellino ed esprimendo le nostre posizioni su varie tematiche attraverso note stampa, continuare a fare politica sul territorio. Nelle nostre intenzioni c’era anche l’idea di presentare una lista alle prossime comunali per il rinnovo della carica di Sindaco del Comune di Avellino.
Mentre il gruppo irpino che vedeva alla carica di Coordinatore provinciale Massimo Picone e di coordinatore cittadino Gianluca Amatucci continuava dunque nel suo impegno con tesserati, simpatizzanti ed iscritti (tesseramento per il qualche ci siamo prodigati anche nel 2023) si attendevano risposte dai vertici regionali, dai due Commissari a cui abbiamo fatto riferimento come sempre. Uno dei due, Francesco Amodeo, ha manifestato spesso le nostre stesse perplessità e ci siamo ritrovati sulla sua stessa posizione, alla ricerca di risposte che ad oggi non sono arrivate (o meglio sono giunte delle “non risposte”).
Abbiamo atteso risposte dalla segreteria nazionale e in questi 13 mesi abbiamo avuto ben poche delucidazioni sul presente e sul futuro di questo partito.
Nella giornata di sabato 11 novembre 2023 abbiamo partecipato alla presentazione del libro del leader di Italexit (per noi nostro referente nazionale) in un evento svoltosi a Caserta e abbiamo finalmente avuto la possibilità di incontrarlo di persona, dopo oltre un anno.
Oggi nessuno di noi mette in dubbio le qualità di Paragone come giornalista e scrittore ma riteniamo che almeno per ora non sia affatto interessato alla politica.
Considerando che siamo stati lasciati senza linee guida chiare, abbandonati a noi stessi dal 26 settembre 2022, operativi unicamente per iniziative isolate intraprese dal gruppo irpino, abbiamo chiesto (a pieno titolo per chi ha votato in Irpinia Italexit) delucidazioni sulla situazione attuale del partito.
Un evento pubblico, anche se si tratta della presentazione di un libro, poteva essere anche un momento di incontro per i tesserati e per i responsabili provinciali, anche successivamente ma doveva essere una scelta del leader che invece, se non era per il fatto che gli abbiamo chiesto risposte prima di questo evento, non aveva programmato alcun incontro con noi.
Noi a Caserta siamo andati per avere risposte dal nostro leader, considerando che abbiamo ipotizzato un suo defilarsi dalla scena politica (avvalorato dal fatto che non ha più parlato di Italexit in nessuna occasione) e successivamente per presenziare alla presentazione di un interessante libro.
Non era l’occasione giusta? Poteva esserlo organizzando l’incontro successivo, seppur breve: c’era un Coordinatore regionale e i vertici provinciali irpini.
Abbiamo posto domande…non era l’occasione giusta.
Avremmo forse dovuto attendere un altro anno, tipo lista d’attesa per la sanità pubblica???
No, la politica non funziona esattamente così ed abbiamo tutto il diritto di chiedere chiarimenti.
Da parte del Coordinamento Irpino non ci sono state mai sindromi “Populiste” né da “First Lady” come qualcuno pure poteva ipotizzare, nulla di più sbagliato.
Ci aspettavamo da mesi e mesi un passaggio in Campania da parte del leader Paragone non per una presentazione di un libro ma per discutere di persona con noi tutti, democraticamente, del futuro del partito, cosa che non è mai avvenuta.
Al di là del fatto che dispiace anche a noi che lo scorso anno le elezioni non abbiano premiato gli sforzi di Gianluigi Paragone e di noi tutti, abbiamo terminato questo colloquio raccogliendo sentimenti di amarezza e delusione.
Attendevamo risposte chiare e non rinvii, legati alla situazione di dissenso interna al partito.
Attendevamo risposte da poter condividere con chi ad Avellino e nei vari comuni della provincia ci ha dato la propria fiducia e a cui dovevamo a nostra volta fornire risposte.
Vorremmo soltanto ricordare che abbiamo chiesto fiducia in questo partito a familiari, conoscenti ed amici che ci hanno appoggiato politicamente e che meritano risposte, rispetto e un grande “grazie” per quello che hanno fatto per noi.
Chiedevamo questo, chiedevamo cosa rispondere a queste persone con cui ci interfacciamo.
Il tutto invece è parso un discorso ancora legato ad ipotesi e senza alcuna chiarezza sull’oggi e il domani di questo partito, sui suoi indirizzi, sulla “totale assenza dalla scena politica italiana”.
In pratica una “meteora” che si è sciolta come neve al sole perché il suo leader dai giorni successivi alla sconfitta elettorale non ha più parlato di Italexit in pubblico… . In questo clima e senza alimentare alcuna polemica, abbiamo quindi deciso di dimetterci da ogni carica.
Con le nostre dimissioni in blocco in pratica in Irpina Italexit non esiste più. Questa esperienza politica ci lascia la consapevolezza di avere incontrato tante persone ed anche di aver conosciuto diversi amici. Resta l’apprezzamento per quanto fatto da tanti in Irpinia e non solo ed il dispiacere per una esperienza che si chiude oggi anche se non per nostra volontà diretta, considerando che riteniamo che questo partito non esista più.
Per oltre un anno abbiamo chiesto informazioni ed atteso. Crediamo che possa bastare così anche perché non condividiamo la gestione del partito a livello regionale dove tra i due Commissari regionali c’è una chiara divergenza di posizioni.
Ci sarebbe ancora tanto da scrivere. Ci sarebbe tanto su cui poter fare polemica ma non è nel nostro stile. Preferiamo lasciare all’interno delle nostre conversazioni gli scambi e le divergenze che abbiamo avuto a livello regionale. Ognuno è libero di scegliere, di adottare la decisione più giusta. A nostro avviso la politica non si fa cosi e sicuramente errori ne abbiamo commessi anche noi in Irpinia. La politica occorre a dare risposte agli elettori e a chi ha riposto fiducia nelle nostre parole. Per noi si tratta di un valore sacro che non andrebbe mai calpestato con il disinteresse di qualcuno.
“Arrangiatevi…” avrebbe detto il grande Totò ma noi, a queste condizioni, non vogliamo partecipare a nessuna futura “chiacchierata” che non porta a nulla di costruttivo. A far data da oggi ci dimettiamo in blocco da ogni carica del partito Italexit augurando a chi ne fa parte ancora oggi un proficuo lavoro e soprattutto la consapevolezza che in politica si agisce per le persone che ti hanno dato fiducia e a loro va reso il massimo del rispetto”.