Una storia lunga più di cinque anni , ed ancora più attuale , quella che riguarda l’ ormai arcinota precarietà in cui versa la Strada Provinciale 239 che conduce alla frazione di Castello , nonché al Santuario di San Nicola Patrono di Forino luogo millenario ed antichissimo di fede, da sempre frequentato sia da parte dei cittadini forinesi che da curiosi, amatori ed escursionisti.
Luci della ribalta tra l’altro riaccese proprio in questi giorni anche dal Rettore dello stesso Santuario Padre Jean Claude Ndasmine giustificatamente molto preoccupato visto che la strada presenta gravissime problematiche in due tornanti dovute a due frane , due smottamenti che ne rendono difficoltosa la viabilità, e che effettivamente incutono timori per il prossimo futuro. Padre Jean Claude ha difatti ribadito a mezzo stampa di un importante progetto di ristrutturazione da parte della Chiesa , ma ovviamente ostacolato da queste incresciose situazioni ” La Chiesa è pronta a fare la sua parte per mettere mano al progetto di ristrutturazione dello storico santuario di San Nicola, ma abbiamo le mani legate fino a quando la strada provinciale per l’antico borgo non sarà ripristinata. Ed è veramente incredibile che a mesi dalla frana nessuno si sia preoccupato di intervenire. La Provincia dovrebbe darsi una svegliata generale e usare per la comunità i fondi, le competenze e le capacità tecniche di cui dispone.
Parliamo di un gioiello storico che potrebbe rivivere e portare nuova economia a beneficio di una comunità che non è di serie B: chiede solo attenzione e un po’ di fondi” . Una vicenda della quale ce ne siamo occupati più in una occasione, anche perché già nel lontano 2019, da rappresentanti della politica locale ci era stato riferito di fondi che, già allora , per questa arteria, l’ Ente Provincia aveva stanziato sia per la messa in sicurezza della frana del primo tornante sia per la strada stessa . Ci chiediamo dunque del perché quei fondi non vengono utilizzati?
Cosa ostacola questo loro utilizzo ? Al momento solo un pugno di mosche ovvero solo pietre e detriti. Daniele Biondi