Quindici, un paese immerso nelle colline campane, ha vissuto oggi una giornata di devozione e tradizione in onore di Sant’Antonio Abate. Sebbene la festa fosse originariamente programmata per mercoledì 17 gennaio, il maltempo ha costretto gli organizzatori a posticipare l’evento al 21 gennaio. La comunità, tuttavia, ha dimostrato una notevole resilienza, portando avanti la celebrazione con grande spirito e fervore.
La giornata ha preso il via con una solenne messa, durante la quale i fedeli si sono riuniti per rendere omaggio a Sant’Antonio Abate, patrono degli animali e protettore contro il fuoco. Dopo la messa, è iniziata la suggestiva processione per le vie del paese, accompagnata da canti sacri e dalla partecipazione di numerosi devoti.
Il momento clou della festa è stato rappresentato dalla spettacolare ‘Focara’, un’antica tradizione che risale a secoli fa. Tuttavia, il vento impetuoso dei giorni precedenti ha causato danni alla struttura della Focara, realizzata con cura e passione dal Comitato Festa “La Focara”, guidato da Pietro Rubinaccio. Nonostante gli imprevisti, il comitato ha dimostrato un impegno straordinario nel ripristinare l’opera danneggiata.
Il manufatto danneggiato, ispirato al magnifico Palazzo del Maschio Angioino di Napoli, è stato ricostruito al meglio con dedizione. La comunità si è unita per sostenere il Comitato Festa, dimostrando che la fede e la determinazione possono superare le avversità. La Focara, una volta di nuovo eretta ha illuminato la notte con il suo calore e la sua maestosità, donando un’atmosfera di festa e spiritualità accompagnata da giochi di fuochi pirotecnici.
Le emozioni non sono mancate durante questa giornata di celebrazione e rinascita. La tenacia dimostrata dalla comunità di Quindici nel preservare le proprie tradizioni, nonostante le sfide atmosferiche, è un esempio di forza e coesione. La festa in onore di Sant’Antonio Abate è stata molto più di un evento religioso; è stata una dimostrazione di unità, spirito comunitario e amore per le radici culturali.