«Il concreto impegno del Governo Meloni, in seno alla riforma della giustizia, e all’interno di essa con la prospettiva di riaprire i piccoli tribunali, che l’esecutivo Monti nel 2012 aveva chiuso, è palesemente sotto gli occhi di tutti.
Il lungo e proficuo lavoro che stanno portando avanti, da mesi, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Vice Ministro Paolo Sisto, e accanto a lui il Sottosegretario Del Mastro Delle Vedove, con il DL 188 (Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero), in discussione alla Commissione Giustizia al Senato, rappresentano, a mio avviso, una solida base in cui, tanti amministratori locali e tanti cittadini, che da tempo portano avanti legittime battaglie, come quella della riapertura del tribunale di Ariano Irpino, possono riporre le loro speranze.
«Ho partecipato con piacere al convegno-dibattito “Tribunali Minori e Giustizia di Prossimità”, con la presenza del Vice Ministro della Giustizia, il Senatore Paolo Sisto, che è servito per ribadire che il Governo c’è, è presente.
Esattamente un anno fa, il Ministro Carlo Nordio, lasciò intendere la precisa volontà di ridisegnare la geografia giudiziaria che negli anni passati ha portato all’indebita e frettolosa soppressione di diversi uffici giudiziari.
Da allora il Ministro e il Governo Meloni non si sono mai fermati.
Un presidio di giustizia fa percepire la giustizia. Così la vede il Governo Meloni.
Per questo motivo le scelte del 2012 vanno riviste, perché l’economicità ha un valore relativo quando si parla di giustizia e quindi di percezione della sicurezza.
Alcuni Governi hanno fatto valere la forza dell’arroganza, questo Governo, invece con la forza del consenso, vuole rivedere la geografia giudiziaria e capire se c’è un’utenza che può giustificare la riapertura (circa 120mila abitanti), per garantire l’efficienza del processo che non può non passare attraverso la fruibilità della giustizia.
È prevista, naturalmente, la riapertura dei tribunali soppressi a condizione che le spese siano sostenute dalla Regione.
A questo punto il nostro caro Governatore De Luca, tra un turpiloquio e l’altro, si sforzi di essere utile su questioni così vitali per le nostre comunità, soprattutto quelle interne, da lui costantemente ignorate, e si sforzi di essere un esempio, considerato che le istituzioni hanno il dovere di esserlo».