di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e GRANDI IMPRESE INTERNATIONAL
Negli albori dell’economia, l’industria regnava sovrana, ma ora ci troviamo immersi in una società postindustriale in rapida evoluzione. Se vogliamo comprendere i valori chiave che guideranno il futuro dell’occupazione, dobbiamo guardare oltre il modello tradizionale e adattarci alla nuova realtà.
In questa nuova era, la domanda di lavoro si sposterà verso settori come il tempo libero, i servizi alla persona e l’innovazione. Sebbene il progresso tecnologico continuerà a trasformare il nostro modo di lavorare, le macchine non potranno mai sostituire completamente l’umanità. Le capacità umane come il problem solving, l’empatia, la solidarietà, la comunicazione e l’intrattenimento diventeranno ancor più preziose.
Mentre le materie scientifiche continueranno a essere cruciali per lo sviluppo delle capacità di problem solving, le discipline umanistiche avranno un ruolo fondamentale nel coltivare le altre abilità necessarie per prosperare in questa nuova economia.
Tuttavia, non tutti i territori si evolveranno allo stesso modo. Le regioni con un alto capitale sociale e istituzioni di qualità avranno tassi di disoccupazione strutturalmente più bassi rispetto alle regioni meno sviluppate. Ma ci saranno anche sfide da affrontare, come il lavoro nero e i flussi migratori interni, che potrebbero bilanciare questo divario.
L’industria non scomparirà, ma si trasformerà. L’integrazione di servizi all’interno delle attività industriali diventerà sempre più comune, con un aumento significativo dei servizi di supporto come la gestione del personale e la progettazione tecnologica.
In Italia, il settore dei servizi già rappresenta oltre il 75% delle attività economiche, con un focus particolare sui servizi distributivi, alla produzione, sociali e alla persona. Questo non indica una deindustrializzazione, ma piuttosto un nuovo modello di industrializzazione, dove le imprese si evolvono per adattarsi alle nuove esigenze del mercato.
In conclusione, ci troviamo di fronte a una rivoluzione dei lavori del futuro. È essenziale abbracciare il cambiamento, acquisire le competenze necessarie e adattarsi a questa nuova realtà per prosperare nella società postindustriale.